Camassa, Diego, Naples, October 24, 1617

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249

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Molto Reverendo in Christo Padre Nostro.

Pax Christi.

Hò inteso dalla lettera del Padre Assistente di Portogallo, che Vostra Paternità non sò per quali nuove del Giappone vuol differire l’andata nostra all’altr’anno, quando doveriamo esser arrivati a far qualche bene. Dio sà quanto dall’una parte l’hò sentita. Non bastava al demonio, haverei cacciato dal Giappone se non ci confinasse ancora in Italia, e serrati come in stretto carcere. Et che giova, havermi il Signore fatto superare tante difficoltà, poiche quando pensava [godermi] della gratia tanto tempo aspettata, et hora ricevuta, me ne veggio tanto lontano! Non cercava altro mio padre, acciò fra tanto uscisse qualche altro impedimento. mà spero alla bontà infinita di Dio, non sarà così. essendo ogni cosa ordinata dalla suavissima mano della sua Divina providenza per Vostra Paternità. Che certo questo solo mi fa, che in luogo di sospirare continovamente, io mene stia sicuro, et allegro. et mi consolo, che non siamo noi padroni della gloria di Dio. basta. quel sangue pretiosissimo del Crocifisso condurrà a fine ogni cosa perché egli l’hà cominciata [essendo,] e [trattandoci] la causa sua, non nostra. sicché ringratio Vostra Paternità, che mi hà dato occasioni di poter fare un sacrificio à Sua Divina Maestà; et certo non è picciolo sacrificio per me. Mà però priego Vostra Paternità, che se le difficoltà son superabili, nonci lasci per amor di Dio più sconsolati in questo […]; perché siamo ancora à tempo. Io chiederei, à che Vostra Paternità ci chiamasse tra tanto in Roma, acciò stessi più sicuro à suoi piedi. (perché mi pare, che si tratta in altro modo il negotio di presenza, che per lettere. et infatti sono partiti quelli che si truovavano in Roma; sia benedetto Iddio) però nescio quid petam. Vostra Paternità mi vuol più bene di quel’che io mi possa pensare. Se mi assicura, che lo star in Napoli, non mi fà esser più lontano, di que da Vostra Paternità di quel che sarìa in Roma; ancor questo si potrà offerire al Signore Padre mio Stò netto nelle sue mani, facci e sfacci di me, come le piace. purché con li suoi Santi Sacrifici et orationi mi conservi dentro le piaghe del Crocifisso; accioche prima d’andar al Giappone, io io impari à navigare quell’oceano [immenso] della Charità di Dio.

Di Vostra Paternità servo, e figlio indegnissimo nel Signore

Diego Camassa

Da Napoli 24 d’ottobre 617

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Napoli 24 d’ottobre 617 // fratello Diego Camassa // sente […] all’Indie // […] Roma

Al Molto Reverendo in Christo Padre Nostro il Padre // Mutio Vitelleschi Generale della // Compagnia di Giesù // Roma

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Citation

“Camassa, Diego, Naples, October 24, 1617,” ARSI, FG 735, 249, Digital Indipetae Database, accessed November 21, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2805. Transcribed by ALC_cr and EF.