Berni, Sebastiano, Mirandola, January 20, 1646

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Molto Reverendo Padre Nostro in Christo

Pax Christi

Essendo Vostra Paternità dà Dio Nostro Signore eletta per […Padre di questa gran famiglia tanto] dà lui diletta, io, che sono il minimo figlio, ancorchè indignissimo di questa Santissima Religione, vengo rallegrandomene à pregarla di quella gratia, che dà Vostra Paternità sola doppo Dio mi può essere concessa; dico la Missione al Giappone, che il Santo Apostolo dell'Indie sue delitie nominava. Compiacciasi, la supplico, (se non giudica altrimente meglio per la divina gloria) di effettuare le care, e benigne promesse tante volte dal suo Predecessore di felice memoria replicatemi. Spero molto, perche essendomi più volte al Santo del mio nome San Sebastiano raccommandato, (per haver egli il primo havuto dal Vicario di Giesù Christo in terra il titolo di difensore della Fede Santa) acciò si degnasse impetrarmi dal Signore gratia di esseguire i pij desideri dall'istesso Dio Nostro Signore gratiosamente donatimi di propagare, e difendere la Fede Santa, parmi haver ricevuto hieri (che era la vigilia del Santo) caparra sicura di dover esser essaudito, ricevendo la nuova dell'elettione di Vostra Paternità in nuovo Preposito Generale, che può consolarmi. Hò detto il Te Deum laudamus. sonomi questa matina in gratiarum actionem communicato, supplicando l'istesso Dio Nostro Signore che hà eletto Vostra Paternità à manifestarmi per mezzo suo, dove vuole essere dà me servito. Vedo benissimo che la prefata consolatione, e gratia della Missione al Giappone mi è contrastata dalle mie moltissime imperfettioni, dalla inettitudine à sì gran peso, e sublime ufficio, e dalli meriti degl'altri, che faranno, e fanno l'istessa ricchiesta à Vostra Paternità; mà nientedimeno ricordandomi, che Dio infirma elegit, sinceramente scuoprendole quanto giudico essermi sugerito dallo Spirito Santo, Autore de buoni pensieri, mi offro à Dio Nostro Signore nelle mani di Vostra Paternità dicendole con ogni affetto d'humiltà: Ecce Ego, mitte me, Domine, quocumque tibi cordi est, vel usque ad Indos: parole che nelle Sue epistole l'istesso Santo Apostolo dell'Indie insegna dovriano dirsi dà chiunque considera le miserie di quei Paesi bisognosi di chi li mostri la strada del Cielo. Non credo, che il Padre Procuratore sia per rifiutarmi, quando vi sia il beneplacito di Vostra Paternitá interprete del divino volere: di che supplicandola, la pregola per fine della Sua Paterna benedittione in ginocchio, la quale m'influisca nel cuore un vero affetto di figliuolo della Compagnia il quale viva solo à Giesù Christo.

Di Vostra Paternità molto Reverenda

Indegno figlio e servo in Christo

Sebastiano Berni.

Mirandola li 20. Genaro 1646.

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Citation

“Berni, Sebastiano, Mirandola, January 20, 1646,” ARSI, FG 744, 268, Digital Indipetae Database, accessed September 19, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2699. Transcribed by FB and EF.