Molto Reverendo Padre Nostro Christo

Pax Christi

Se bene, come più volte le hò replicato, mi contenterò sempre più di quanto di me ordinerà Vostra Paternità nondimeno sapendo, che senza pregiudicio di tal indifferenza si può proporre, confesso, che non hò potuto fare di non iscriverle, quando hò quì in Collegio udito nuova, che s'hanno dà spedir missioni all'Indie, ò altri Paesi per la conversione dell'Anime. ò se fosse mai possibile, che trà questi fossi io annoverato! non credo già, che vi possi essere contento nondirò maggiore, mà ne anche uguale, ò pareggiabile à quello, che, mi dice il cuore io^a sentirei. Mà quando poi hò sentito la nuova de Martiri, ò quanto hò bramato non solo d'andare, mà d'essere già tempo fà andato! Vostra Paternità con un sol cenno mi può dare più, che io non sò quasi chiedere. ginocchione la prego, che, se così giudica per maggior Gloria, di Dio, non non mi lasci indietro. Verumtamen non mea, sed tua voluntas fiat. Io non mi sò dare à credere, che questa brama venghi se non dà Spirito Buono; con tutto ciò non ne voglio già Io esser il giudice, mà totalmente rimettermi al parer di Vostra Paternità dalla quale prego mi venga una la sua Paterna benedittione, colma d'un vero, e bramato desio di sempre piacere al buon Giesù, che mi hà nella Sua Compagnia accettato. Io non le chiedo altro, che quanto ella dà me vuole; solamente le propongo, che sommamente lo desidero d'una volta essere anch'io lontano e dalla Patria, e dà Parenti, e dà commodi, mà in mezzo à pericoli, à croci, à patimenti. Così lo voglia Iddio, che sia in prattica, come lo concede in ispirito. Di nuovo le chiedo la Sua Benedittione.

Di Vostra Paternità molto Reverenda

Servo, e figliuolo in Christo

Sebastiano Berni

Bologna li 13. Genaro 1644.

(a) io nell’interrigo