Gastaldi, Benedetto (1797-1861), Benevento, July 2, 1843
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Ad Maiorem Dei Gloriam
Fin dal 1822. da Napoli umiliai una mia al Molto Reverendo Padre Generale Fortis suo antecessere unitamente al Padre Solari di felice memoria, in cui esponeva l'inspirazione e volontà di andare in ajuto delle anime nelle straniere Missioni: la risposta di cui fui onorato conteneva le proprietà con cui conveniva disporsi. Non mi ricordo bene se a Vostra Paternità abbia indirizzato alcuna mia per tale oggetto: forse che nò. Che se poi io non abbia rinnovato le mie istanze, fatte bensì nelle orazioni al trono di Dio con i più veraci sentimenti, offerte e desiderj, ciò fu perchè esaminando me stesso, non trovava in me quelle virtù e disposizioni convenevoli, ah piacesse a Dio che non ne fossi privo ancor adesso! Ma poi ora vedendo l'esempio de' cinque Compagnia di questo Collegio (e de' Padri [...] e Paradisi [...]) (che a ragione si può chiamare il Seminario delle Missioni straniere) che mi hanno preceduto, mi hanno eccitato, lo dirò schiettamente, una santa invidia, e come un rimprovero: di più le varie lettere de' Nostri del Madurè, e le lettura de' Fascicoli della Propagazione della Fede mi hanno maggiormente mosso a compassione nel vedere le buone disposizioni di quegli Infedeli, impedite dallo scarso numero e dal bisogno di Missionari che con le più vive istanze si dimandano a Vostra Paternità= quali siano poi i miei sentimenti e desiderj per la salute delle anime è noto a chiunque mi abbia conosciuto qui, in Napoli, e Reggio di Modena (sebben non ne vegga il frutto corrispondente) e come a tal fine col divino ajuto non risparmio a fatiche ed industrie: sono stato in varie laboriose Missioni di questa provincia: per il dormire da più di un'anno mi bastano 5 ore scarse: per il vestire e il cibo ognun sa come non me ne curo, e come sono stato indifferente sì a' Collegi che impieghi. La salute è sufficiente: le malattie sono state accidentali, non per incomodi abituali che non ho avuto. In tempo del cholera con franchezza ogni dì andava a' tra ospedali ad altri infermi. Tutto ciò esponga a Vostra Paternità senza perciolo di vanagloria (che la ho sempre aborrita assai) o presunzione o per altri motivi umani, ma soltanto per suo regolamento in qualunque circostanza avvenire Circa le lingue, la francese l'ho in priatica, e penso di applicarmi quanto prima all'Inglese, se mi riesce; se non altro mi servirà per i Forastieri.
Con quest'occasione è molto conveniente che renda a Vostra Paternità consapevole che per varie circostanze che dirò, sono come sicuro della grazia di coronare la mia vita colla grazia del martirio. Tal desiderio mi cominciò soprattutto nella festa di San Bartolomeo Apostolo nel 1819. in seguito di pio ragionamento nella [...] nel Padre Vannarelli, allora egli Maestro di Umanità in Ferrara ed io studente di Filosofia: d'allora in poi non cessai giorno senza dimandare questa grazia, ed in appresso, le 3. e 6. volte ogni dì, e ciò da 20 anni almeno:a nzi ivi stesso come se già lo fossi coll'occasion del sangue che mi scorreva del naso, me ne copersi la faccia il collo e il petto: in quanto la faccia, me la lavai dopo, per non comparire: ma il resto lo lasciai per memoria: avvenne però che non so per qual causa mi venne uno svenimento cosicchè il Padre Tomei, allor Bidello, e gli altri Compagni sfibbiandomi il collare della veste ciò viddero; ma non ne dissi il motivo. In appresso in Napoli rinnovai più volte tale offerte, [...] dall'esempio del fervoroso Padre Solari, e da' ritratti de' Nostri antichi, e dal leggere la vita del Venerabile Padre Marcello Mastrilli, e di altri Nostri. Si aggiunge che parlandone col Padre Testandori allora Rettore mi disse che prima io sarei in Benevento, e quanto e quanto si avverò, sebben altro modo, per 18. anni, e poi altrove: io lo tenni sempre come una predizione: mi fu qui ultimamente di nuovo confermato [...] dal buon Servo di Dio il [...] Antonio Mosti, le cui preposizioni in altri casi le vedi verificate, anzi soggiunse che lo tenetti per certo; ognun sa di qual calibro sua la sua esperimentata virtù. Posso a tuttociò aggiungere, che sempre ho avuto particolar propensione a' Santissimi Martiri ed Apostoli e così alle loro memorie e Reliquie: anzi particolar gusto e gioia sento nel dire la Messa e l'ufficio loro, non così negli altri Comuni.
Nella Messa sono stato solito di accostare più al collo la Patena nella Suzione del Calice come se fosse il ferro che dovesse recederlo, e a questo proposito aggiungo di averlo anche sognato senza che mi portasse nell'atto tentazione
Che ne sarà per ebbene di tali presentimenti, come, dove, quando, Iddio solo lo sà. Io ho creduto di esporre a Vostra Paternità i miei sentimenti, nonostante le mie debolezze.
Ella potrà informarsi meglio dal Reverendo Padre Provinciale, dal Padre Rettore presente e antecedenti, e da chiunque altro che mi conosca qui, in Napoli, ed in Roma per esempio Padre Valli, Padre Cavi, Fratello Perez, etc. iddio faccia come gli apre e piace e sia per essere meglio per la sua gloria, per la eterna salute mia, e delle anime che unicamente bramo, sospiro e desiderio. Non si meravigli però Vostra Paternità,e la prevengo, se io come altri Compagni non la importunerò santamente con replicate lettere a tal oggetto poiché non [...] di [...] le divine disposizioni, per timore di sbagliare e far vedere lucciole per lanterne: finora grazie a Dio nulla ho cercato nè rifiutato delle occupazioni affidatemi. Comunque sarà, la presente mia se non altro mi gioverà per ottenere un luogo particolare nelle sue fervide preci e Messe cui caldamente mi raccomando e così conseguire almeno l'acquisto delle vere e solide virtù, e assecondare col fatto lo spirito che il Nostro Santo Padre Ignazio desiderava in noi: I Santissimi Cuori di Gesù e Maria, San Francesco Saverio (dal quale molto spero, e il cui guardarne l'Immagine mi pare che m'indichi qualche cosa) Santi Francesco Geronimo e Regis e così gli altri Santi diano lume a Vostra Paternità,a cui con ogni rispetto ed umilmente chieggo la sua Santa Benedizione, e poi a rassegnarmi
Di Vostra Paternità
Infimo Servo e Suddito in Cristo
Benedetto Gastaldi Societatis Iesu
Benevento 1843
Dal Collegio delle Missioni Straniere
della Napoletano Provincia
(Così lo chiamo, sebben i Padrie Fratelli partiti non siano tutti direttamente di qui, ma sono stati qui come in preludio. Nella festa de' Santissimi Apostoli Pietro e Paolo ho cominciato la presente, nella festa della Visitazione di Maria Santissima l'ho sigillata)
P.S. Ho il piacere di parteciparle come qui mi è riuscito di far ristampare la breve vita del Padre Odescalchi ed oggi appunto di comincia a distribuirsi
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Benevento 2. luglio 1843 - Padre Gastaldi // Esprime le ragioni, per cui credesi chiamato // dal Signore alle Missioni estere, e prega di // ottenere la grazia. // Al Molto Reverendo Padre in Cristo // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale della Compagnia Gesù // Roma