Croce, Giovanni Battista (1806-1867), Naples, December 10, 1833
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Pax Christi
Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro.
Circa un anno, e mezzo indietro umiliai una mia alla Paternità vostra molto Reverenda, e con essa le domandava la grazia d’inviarmi a qualcuna delle nostre missioni tra gl’infedeli. Rinnovo con questa seconda la domanda dandole conto, primieramente che per misericordia di Dio il primo giorno di Settembre di questo stesso anno mi son legato a Dio ed alla compagnia con i Santi Voti; secondo che mi è sempre andato crescendo un tal desiderio, per grazia del Signore, che sembra chiamarmi al ministero delle missioni, quantunque per la mia inettezza e per le mie imperfezioni nè sia indegnissimo. Questo desiderio anima ogni mia azione e mi fa abbracciare volentieri qualunque impiego m’inponga la Santa Ubbidienza desiderando avvezzarmi a’ tutto per potere in tutti i modi occuparmi nella salute delle anime.
Il Reverendo Padre Provinciale Taparelli mi fece istruire per la Farmacia, e per grazia del Signore ho appreso alcuna cosa, e con tanto più commodo, quanto l’abbiamo, in casa, ed io in’essa mi esercito, e con questo impiego esercito anche quello di infermiero, avendo anche appreso, in qualche modo a salassare, e tutto ciò con nuova mia consolazione, sperando di adoperarmi presto con tali mezzi in servigio degli infedeli, e tirarli alla nostra Santa Religione.
Vostra Paternità consoli me suo benchè indegno figliuolo acceso di quello desiderio accordandemene quanto primo la bramata grazia. Mi perdoni se non ho scritta questa lettera di mio pugno, a motivo che mi è stato impedito il farlo dal tempo mentre ora appunto ho saputo che domani partirà il Reverendo Padre Castelli. E con ciò genuflesso a suoi piedi, e replicando la domanda la prego a volermi paternamente benedire.
Umilissimo Servo, e figlio Ubbidientissimo
Giovanni Croce della Compagnia di Gesù.
Napoli li 10 Decembre 1833.