de Cara, Cesare Antonio (1835-1905), Naples, June 3, 1853
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Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro.
Pax Christi.
Perdonerà la Paternità Vostra Molto Reverenda l'essermi ardito d'importunarla con questa lettera appena si è posta al regime universal della Compagnia tanto da Vostra Paternità amata, e per cui bene Iddio Signor Nostro l'ha eletta; cagione di ciò è stato il non aver Saputo e potuto difendermi da un veemente desiderio di significare a Vostra Paternità quanto mi siano state sempre a cuore le Apostoliche Missioni fuori delle spiagge Europee, e 'l patirne non poco di vedermi ancor lontano.
Ad alleggerire un tal desiderio che quasi mi dava pena, essendochè infin dalla mia prima vocazione alla santa Compagnia di Gesù, sempre il portai nella mente e nel cuore, mi fu concesso dal mio carissimo Padre Maestro il legarmi a Dio con voto di andare alla conversion di quelle genti, che a' miei Superiori parrebbe, però "extra Europae terminos" con sempre una santa indifferenza di restarmi in queste parti ove non fosse voler di Dio, e in piacer a coloro, che ne tengon le veci. Ma ora più che mai mi sento acceso il cuore d'una ardentissima brama di patir molto in propagare il nome e la Fede di Gesù Cristo; e mi consola la Speranza di ricever grazia tanto singolare dalla Paternità Vostra alla quale scrivo pria di conoscerla; e ciò non sò se per divina ispirazione, o industria del mio benchè pochissimo zelo della Gloria di Dio; certo spinto da necessità ancora, dovendo da qui a poco portarmi agli studî, ne' quali il pensiero di doverli fare per divenire buon ministro e propagatore dell'Evangelio, mi terrà pure l'intenzione, il cuore, e gli affetti tutti.
Aspetto qual celeste manna una risposta da Vostra Paternità e in quella guisa che i primi Scolastici nostri, in Alcalà dopo un lungo desiderare e addimandare il Nostro Santo Padre Ignazio, perchè loro inviasse una sua, avutala non finivan mai di leggerla, e di tenerlasi sotto gli sguardi, per praticarne i consigli, così farò io della preziosa lettera che spero Vostra Paternità mi farà grazia mandarmi. Io terrolla sempre per consolazione nelle tribolazioni, per isprone nel cammino della virtù, ove venisse meno il fervor del mio spirito, e finalmente per dolce memoria della Paternità Vostra.
Finisco col chiedere umilmente la santa benedizione da Vostra Paternità Molto Reverenda; e addimandando l'aiuto dei Suoi Santi Sacrifici ed orazioni, le bacio con ogni riverenza la mano
Di Vostra Molto Reverenda Paternità umile figlio
Cesare Antonio De Cara Novizio della Compagnia di Gesù -
Napoli 3. Giugno 1853.
Della Conocchia.
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Domanda di missione
Napoli 9. giugno 1853. Fratello de Cara Novizio. // Petit Missiones
[Risposto]
Al Molto Reverendo Padre in Cristo // Il Padre Nostro Preposito Generale della Compagnia di Gesù. // Roma.