Negri, Clemente Maria (1822-1891), Naples, June 21, 1847
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Pax Christi
Molto Reverendo in Cristo Padre.
È parecchi anni, che la misericordia di Dio benedetto mi ha messo in cuore non leggiero desiderio di offerire tutto me, e la vita mia alla salute delle anime in paesi barbari, ove è scarso numero di chi si cooperi alla conversione ed al bene delle medesime. Questo desiderio, mio Reverendo Padre ho finora io per 10 anni intorno non solo ritenuto in me inefficace; ma persino ributtato sempre come tentazione di vana e ridicola presunzione, stimando e peccare quasi di superbia, e tentare apertamente Iddio, se mai fossi stato ardito dimandare tal grazia, che solo suol concedersi ad anime a Dio fedeli e corrispondenti, e per corrispondere alla quale si richiede a ragione soda e fondata virtù, da cui mi veggo io molto lontano. Dalla quale persuasione, a volerle essere inganno, non mi sarei forse mai rimosso, se non ne fossi stato quest'anno dissuaso dal mio Padre Spirituale nel quale ho sempre avuto tutta la mia fiducia, e dal quale sono stato ancora consigliato a scrivere ora a Vostra Paternità mentre al più, appreso ancora il suo consiglio, avrei ciò riservato a finiti gli studî di Teologia: e tanto io in esso fido, che come finora tutto diffidava, e rimoveva da me come impossibile e pericolosa l'esecuzione di tal desiderio, così ora in verbo suo mi sento pieno di fiducia e confidenza che Iddio certo mi aiuterà.
Da triplice cagione, mio Reverendo Padre è nato e si è poi sempre alimentato in me un tal desiderio, le quali mi pare doverle significare e sono = una caritatevole e commovente compassione di quelle povere anime, moltissime delle quali andrebbero salve, se loro non mancasse un fratello un amico, che le facesse venire nella cognizione del vero Dio, e dell'unica vera Religione = Una maggior sicurezza della mia eterna salute = E, non meno efficace delle due dette ragioni, un vivo desiderio di aver che offerire al mio Dio, compenso della mia infedeltà; e de' dispiaceri che a lui do continuamente. Il quale pensiero di potere offerire al Signore un risarcimento della mia incorrispondenza alle sue grazie è stato sempre, a dirle con sincerità, il più efficace argomento a farmi sopportare con pazienza, e talvolta ancora con qualche allegrezza quelle Croci, e que' dispiaceri che più pungono e toccano al vivo il mio sentito e vivo amor proprio, il quale segretamente cerca non rade volte divenire Signore ed arbitro del Cuor mio.
A perfettamente aprirmele, le manifesto, che io (ritenendo però sempre una rassegnazione alle disposizioni di Vostra Paternità) maggior desiderio e miglior piacere sento in me di venir destinato o alla Cina, od al Giappone, ne' quali luoghi Iddio benedetto offre ora materia ed occasione favorevole di far molto per lui; ovvero a quelle parti, ove tuttora ha luogo l'infame commercio degli Schiavi, i quali vivuti come perfetti animali vanno tutti ad etterne perdizione, ne' hanno (per quanto io sappia) chi sovvenga od aiuti. Di queste due missioni la prima colla maggior sicurezza e copia di frutto mi alletta, la seconda coll'arduità non ordinaria e colla sua sterilità mi atterrisce; ma però sarei pronto ad accettarla con piacere, ove così determinasse la Paternità Vostra dopo averle io significato la difficoltà che vi sentirei, e la debolezza delle mie spalle.
O mio Reverendo Padre di quanta allegrezza esulterei, se mi venisse dalla Paternità Vostra tanta grazia conceduta, e tanto più, quanto sono ora certo essere ciò volontà di Dio benedetto, mentre dall'una parte sono stato assicurato di ciò, e confortato e consigliato dal mio Padre Spirituale, nella fiducia di cui solamente ho deposto ora del tutto quella antica mia diffidenza, e dall'altro canto non ho niente celato a Vostra Paternità la condizione del mio Spirito, e credo averle usata tutta quella schiettezza, ed ingenuità, che io suo figlio debbo a Vostra Paternità mio padre nel dimandarle cosa di tanto momento. Non cesserò io di continuamente pregare Iddio benedetto che ispiri alla Paternità Vostra di non volermi escludere dal fortunato numero di coloro che con miglior certezza operano la loro salute operando in modo particolare, e con tutte le loro fatiche quella de' loro fratelli privi di chi li faccia conoscere Dio; dal numero di quegli, a' quali si offre tutto giorno occasione particolarissima di potere a Dio offerir cosa che torni grata, e sia di compiacenza agli occhi suoi santissimi.
Nè può la Paternità Vostra essere indotta a non esaudirmi da ragioni di prudenza riguardanti il bisogno della mia provincia, essendo io tale, per divina santissima disposizione, che incapace di poterle recare qualche non leggera utilità, nessuna mancanza le farei sentire con venirne rimosso.
Benchè, mio Reverendo Padre, io punto non dubiti essere volontà di Dio quanto le ho esposto; molto meglio però conoscerò sicuramente il certo volere di lui dalle disposizioni, e dalle determinazioni di Vostra Paternità, alle quali sotto mettendomi con filiale e religiosa rassegnazione mi dico
Di Vostra Paternità
Infimo servo-suddito ubbidiente e figlio [...]
Clemente Maria Negri della Compagnia di Gesù
Napoli 21 Giugno 1847.
~Napoli - 21. Giugno - Padre Negri
Petit Missiones~