Ambrogi, Carlo (1804-1866), Verona, May 20, 1844
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Pax Christi
Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Mi parrebbe non potermi trovare contento in punto di morte se non manifestassi anche a Vostra Paternità Molto Reverenda il desiderio, che da molti anni mi arde in cuore d’operare alla maggior gloria di Dio in qualunque parte di mondo più la si potesse promuovere. Desiderio, che abbraccia ogni genere di missione eziandio a barbare terre. Desiderio, che mi face impiegare non pochi anni nello studio delle principali lingue sì orientali, che europee, io vò dire: greca, ebraica, caldea, siriaca, araba, latina, italiana, francese, tedesca, le quali quantunque per lungo disuso sieno in gran parte andate in dimenticanza, ciò non ostante parmi, che senza grande difficoltà potrei rinfrescarne la memoria. Non osai per altro, né oso presentemente, domandar simile missione per il solo timore, che se m’avessi a trovar tra quelle barbare terre impedito di salvar anime alla gloria di Dio, non mi avesse a rimordere la coscienza rappresentandomi il bene troppo maggiore, che avrei potuto fare nelle parti cattoliche, se avessi di me lasciata libera la determinazione a’ Superiori, che tengono luogo di Dio.
Perché adunque non mai m’abbia a nascere un tale rimordimento intendo con questa mia rinnovare a Vostra Paternità Molto Reverenda quella offerta di me medesimo, cui tante volte feci in mio cuore a Dio, offerta, che ho rinnovata al Reverendo Padre Rettore di questa casa, allora solo Maestro de’ novizj, il Padre Viscardini fin dalla prima sera, che vi entrai, tornai a rinnovare ogni anno al Reverendo Padre Provinciale Gioja, ed è d’offerirmi indifferente affatto ad ogni parte di mondo, fosse pure o tra le terre più barbare, o in sen alla terra natia, ad ogni officio fosse pure o il più umile o il più glorioso, ad ogni grado fosse anche di fratello coadiutor temporale, ricevendo dalla mano di Dio qualunque disposizione, che mi verrà da’ Superiori, e tenendo per fermo là trovarsi la maggior gloria di Dio, dove Dio stesso, per mezzo de’ Superiori, ci manifesta voler esser servito. Avvegnacché non intenda or chiedere assolutamente le missioni estere, pure se Vostra Paternità Molto Reverenda vedesse aperto un qualche campo, dove il mio niente avvalorato dalla onnipotente grazia di Dio potesse operar qualche cosa alla sua maggiore gloria non mi risparmi, anzi mi terrò sommamente avventurato, se il misericordiosissimo Redentore degnassi usare di un istromento s’ debole alla conversione di quelle anime, per ciascuna delle quali versò il sangue suo preziosissimo. Piacesse a Dio, che quando gli comparirò innanzi per essere giudicato, tutto potessi ridurre il mio rendimento filiale de’ conti a queste due sole parole: Ho obbedito. M’avvalorino a ciò le fervorose orazioni di Vostra Paternità ed in unione de’ SS.SS.SS. baciandole la mano ed implorando la paterna sua benedizione ho l’onore di raffermarmi con profondo ossequio
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Indegnissimo in Cristo servo