Brindisi, Pietro (1816-1880), Palermo, October 8, 1843
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Molto Reverendo in Cristo Padre
Pax Christi
Quando talora o ascolto leggersi, od io stesso vo rileggendo gli annali della propagazion della fede; quanto sostengano per Gesù Cristo, e per la salvezza delle anime i campioni della Santa nostra religione nelle estere missioni; quanta sia la scarsezza di mietitori mentre frattanto biondeggia ma messe; i lamenti compassionevoli di tante anime sfortunate, che gemono per non aver chi loro annunzi il Salvador del Mondo; la caduta di tante altre per non esser chi le sostenga: quando, io dissi, talora ciò tutto ascolto, mi sento commuovere tutto quanto, e quando sia e mio Dio, dico tra me, quando sia che io ancora ascolti da Voi per bocca de’ miei superiori quelle bramate parole: ite docete omnes gentes? Quando verrà quel di fortunato in cui muova anco io in traccia delle smarrite vostre pecorelle, e trovatele le abbracci, e postemele sulle spalle le conduca al vostro ovile; che io pure soffra per amor vostro e fame, e sete, e, seppur vi aggrada, ajutato dalla vostra grazia, carceri, battiture, e morte? Ecco molto Reverendo Padre i sensi del mio cuore. Ella mi è ben nota la indegnità mia, in particolar guisa perché peccatore; mi è però altresì noto cheignobilia eligit Deus ut fortia confundant, e che Paolo da persecutore fu cangiato in Apostolo della Chiesa, e ciò mi conforta, ed eziandio mi spinge a chiedere con fiducia dal Padre delle misericordie di essere anoverato fra gli evangelizzatori suoi. Qualor poi a considerare mi metto la condotta della Provvidenza su di me sino a questo punto, rimango quasi persuaso qualche cosa voler essa fare per mezzo di questo meschinissimo ommicciuolo; ma qual sarà ella mai? Ciò non saprei dire: sol questo dico spinto sentirmi ad evangelizzare i poverelli, a far conoscere Gesù Cristo, ad abbracciare, e stringermi al seno i peccatori. Questo è adunque quanto vorrei chiedere umilmente alla Paternità Vostra. E perché Dio buono lasciare in abbandono tante anime in quelle parti d’America, delle Indie, e di altre barbare nazioni? Non sono meno ancora dal sangue vostro prezioso ricomperate; non son fatte per Paradiso?
Ben sa la Paternità Vostra in che stato ora mi trovo: finito il corso di fisica, dovrei passare alla teologia; ma siccome quando entrai nella Compagnia l’avea quasi finita di studiare, però chiesi e fummi concessi dal Reverendo Padre Provinciale di darne l’esame sennon di tutta, almen della più parte; quindi se ai miei voti il ciel corrisponda, poco restami ad esser pronto a volare dovunque in nome di Dio destinerammi la Paternità Vostra di cui baciando le reverende mani, e chiedendone la benedizione paterna sono, e spero di esserlo sempre mai
Infimo servo in Cristo, ed umilissimo figlio P. Brindisi della Compagnia di Gesù.
Palermo 8 Ottobre 1843