Astria, Giovanni Battista, Genoa, January 3, 1616
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Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Il fuoco, che dentro il mio Cuore abruggia, non permette, Reverendo in Cristo Padre, che io come figliolo à Pad[re] si amorevole, non spieghi gli buoni desideri, che di continuo dentro il mio petto ardono. Scrissi, mentre la felice memoria del Nostro Padre Claudio Acquaviva era anchor viva, ad esso Padre con domandare l’an[dare] all’Indie; et havendo da lui ottenuta piu che amorevole risposta, per l’amore, et affetto che senza mo[lto] mio merito mi monstrò, con dire, che mi andassi disponendo, per tenersi memoria di questo mio desiderio, non ho potuto ne d[ovevo] piu dilongar il tempo, di fare di cio consapevole la Paternità Vostra La quale sola è, che questo mio desiderio doppo Dio adiempir possa: Quale domandò con l’affetto maggior che posso, per misercordias Domini, non potendo dir piu, et con ogni humiltà di Cuore: et assicuro, Coram Domino, la Paternità Vostra che maggior Consolatione in questa vita di questo ricever non posso: Ciò, è, di andarmene in quelle benedette, et felici parti dell’Indie Orientali, se cosi piaccera alla Paternità Vostra, à stentare, patire, et morire nel piu Infame luogo, che possa ritrovarsi, per amor del mio dolcissimo Giesù, et Maria, et Salute di quelle anime. Ogni cosa rimetto pero nelle mani di Vostra Paternità che se à lei paresse, ò per il poco tempo, che non eccedono 18 anni, et 6. mesi, ò per imparare, imparando adesso Rhetorica, havendola studiata parte dell’anno passato, ò per qualsivoglia altra cosa di prolongare il tempo, sia fatta la volontà del mio Signore Giesù et di Vostra Paternità se bene, in quanto à me, mi stimarei felicissimo poter lasciare questa Italia, gia da me per il desiderio di quelle parti odiosa. Et pernon essere io piu che [fasti]dioso alla Paternità Vostra farò fine, con assicurarla, che non havro l’animo mio quieto, finche habbi qualche ---- buona speranza, che almeno doppo finito il Corso di Philosophia se à questo saro da miei Superiori ammesso, io potessi ottenere questo mio desiderio; et con havere una Santa Invidia à quelli che gia in questa Provincia sono avisati, di Cuore, et con affetto piu grande che posso, mi metto nelle mani della Paternità Vostra raccommandandomi alle sue Sante orationi.
Della Vostra Paternità
Servo, et figlio in Cristo
Giovanni Battista Astria della Compagnia
di Giesu.
Al Reverendo Padre Nostro Generale
di Genoa. 3 di Gennaro. 1616: