Gabiani, Giovanni Domenico, Macerata, April 25, 1650
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~Archivio di Stato – Indipete Italia – volume XII
Archivio Stato
Indipete Italia
volume XII
Giovanni Domenico Gabiani
VIII
(1650)~
Molto Reverendo in Christo Padre
Pax Christi.
Non ho avuto ardire sinora d’esser molesto a Vostra Reverenza con lettere, benchè sin dal principio della sua elettione in Assistente di Portogallo concepissi ardentissimo desiderio di darmeli a conoscere per humilissimo servo nel Signore, con ricorrere al suo aiuto per un negotio a me importantissimo, et a lei gratissimo per esser, come spero, di qualche gloria di Sua Divina Maestà. Ora, assicurato dalla sua molta carità, prendo ardire di scriverli la presente con la quale le faccio sapere l’inestimabile favore che il Signore s’è compiaciuto farmi della vocatione all’Indie già sono sett’anni, tre anni doppo il mio ingresso nella Compagnia. E tanto più mi ritrovo obligato alla Divina Misericordia, quanto più fermo sono sempre stato in tal proposito, crescendo sempre maggiormente il desiderio d’ottenere tal gratia, con una totale rassegnatione nelle mani dei miei superiori.
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Feci subito instanza con un memoriale al padre Mutio Vitelleschi, allora Generale, il quale, essendo io ancora retorico, mi diede solamente buona speranza. Poi con maggior ardore domandai più e più volte la gratia dal Padre Vincenzo Caraffa, il quale mi affermò più volte che mi haverebbe mandato, e mi fece scrivere nel catalogo degli Indiani. Con approvatione del medesimo, e con l’indirizzo del Padre Piccolomini, allora Padre Spirituale del Collegio, feci voto, tre anni sono, d’andare a quella parte dell’Indie, dove con la mia maggior mortificatione potessi congiongere il maggior aiuto dell’anima e gloria divina, specialmente al Giappone, quando fosse aperta la strada.
Il Padre Memoran[t]i Vicario Generale l’anno passato haveva già disegnato di mandarmi con Maestro Giovanni Andrea Pallavicino a studiare Teologia per due anni sino a tanto che si fosse sbrigato il Padre Alessandro Rodez, col quale dovevamo partire di Portogallo per il Tonchino. Ma, essendo incerto quando si dovesse aprire il passaggio, detto Padre Vicario condescese al Padre Provinciale che mi mandasse qui in Macerata a fare il terzo anno di scuola, con
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questo patto che, aprendosi le porte alle Indie, dovessi subito esser chiamato; et tal effetto, per maggior sicurtà, mi diede il Crocefisso che si suol dare à gl’Indiani, quale tengo appresso di me più caro di tutti li tesori del mondo.
Passando in questa città per andare alla Congregatione Generale il Padre Piccolomini, ora Nostro Padre Generale, lo pregai instantemente che m’aiutasse in questo negotio, et egli mi promise asseverantemente che l’haverebbe fatto in ogni modo.
Subito che egli fu fatto Generale, per mezzo di Maestro Giovanni Andrea Pallavicini, e con un memoriale li feci di nuovo instanza per quando fosse venuta l’occasione. Sua Paternità mi rispose che haveva molto a cuore la mia vocatione, e che stassi apparecchiato per quando venisse la commodità. Ora ricevo una lettera del Padre Assistente d’Italia, il quale con molta sua carità, prima che io ne l’habbia richiesto, m’offerisce di voler cooperare a questo negotio essendoli stato raccomandato dal Padre Memoran[z]i Montmemoran[z]i. Resta che Vostra Reverenza si compiaccia porgermi il suo aiuto appresso Dio et
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appresso gl’ huomini, massime nostro Padre Generale, come ne la prego con li ginocchi a terra per le viscere della Santissima Madre, e del Buon Giesù. Il Padre Assistente passato, Padre Rodez, e Padre Maracci potranno darli piena contezza della mia vocatione, et io l’assicuro che stimo tanto simil gratia che, ottenutala, non haverò più che desiderare in questo mondo.
Con che facendoli humile riverenza di nuovo mi raccomando caldamente alli suoi santi sacrificij, et orationi.
Di Vostra Riverenza
Indegnissimo servo nel Signore
Giovanni Domenico Gabiani.
Di Macerata li 25 Aprile 1650
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1650 // Fratello Gabiani // Pede a India, preci//pue Jappon
Al Molto Reverendo in Christo Padre il Padre // Brandane assistente della // Compagnia di Gesù // Roma