Sergio, Giuseppe, Naples, March 24, 1650
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Molto Reverendo in Christo Padre Nostro
Pax Christi
Il giorno d’oggi vigilia della Santissima Annuntiata, per me felicissimo, per esser stato anni sono liberato per gratia speciale della Vergine Santissima signora nostra da evidentissimo pericolo, che correvo della vita, ò almeno di restar storpiato d’una gamba, e consequentemente inabile à ministeri della Santa Compagnia; m’obliga à dar parte à Vostra Paternità d’un mio ferventissimo desiderio, e Voto de spendere in servitio della Vergine santissima, et ampliatione della Fede nel Giappone quella vita, che riconosco [datta] dalle sue santissime mani. Prego in tanto Vostra Paternità per le viscere della santissima Vergine, e per l’amore, et affetto Li porta, à voler assecondare questo mio desiderio, et à pormi nel numero di quelli, che haveranno da esser i primi, e più fortunati ad esser mandati da Vostra Paternità in quelle parti. E benche per i miei infiniti peccati non sia degno di ricevere gratie si singolari; confido però nella divina misericordia, e bontà, che si come per mezzo della santissima Vergine
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mi fece gratia della vita [subito] fatto tal voto, cosi per mezzo dell’istessa me la concederà per adempirlo, et impiegarla in servitio suo, et aggiuto dell’anime col rendermi habile strumento della sua gloria. Aggiongo, e ricordo à Vostra Paternità che hà qualche obligatione, se mi è lecito cosi dire, d’aggiutarmi in quest[o particolare], havendomelo premesso, prima cheio mi obligassi con voto, mentre era mio Padre, e Superiore in Napoli; e già che hora Idio benedetto hà dato à Vostra Paternità la suprema autorità nella Compagnia, che non potè non essermi di somma consolatione, si per il bene di tutta essa Compagnia, come mio [particolare], non resta altro che il compiacermi in cosa, che mostrò Nostro Signore d’autenticare col concedermi la salute, e tanto più che essendo questa cosa propria della Vergine Santissima, che mi spinse à far il voto, et havendola io come tale proposta à Vostra Paternità, e domandatala in nome suo non posso non sperare, e promettermi ogni più felice, e fortunato successo. Conche io ripongo tutte le mie speranze prima nella Vergine Santissima, e poi in Vostra Paternità per la salute del quale non cessarò mai di pregarla, come ogni giorno hò fatto per il passato nelle mie poco divote orationi; [ricordantissimo] delle molte carità ricevute da Vostra Paternità, alla quale facendo humilissima riverenza prego dal Cielo ogni felicità, e mi raccomando alle Sue orationi e sacrificij.
Di Vostra Paternità
Humilissimo et indegnissimo servo, e figlio nel Signore
Giuseppe Sergio
Napoli 24 di Marzo 1650
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Napoli 24 marzo 1650 // Giuseppe Sergio // Giappone
Al Molto Reverendo in Christo Padre Nostro il Padre Francesco // Piccolomini Generale della Compagnia di Giesù // Roma