Parisi, Rosario (1798-1859), Palermo, January 12, 1834
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Molto Reverendo in Csrito Padre
Pax Christi
Un mio antico desiderio, di cui per tanti anni ho serbato silenzio, egli è mestieri, che ormai l’esponga alla Paternità Vostra Reverendissima, siccome a Colui, che da parte di Dio definisce terminativamente ciò, che debba io fami un operai della divina Gloria. Io m’offro pienamente alle mani di Lei in ordine ad impiegarmi nelle Missioni stere sia dell’Oriente, sia dell’Occidente, sia del mezzo dì, comunque Le piaccia disporre di me. Lo dico tremando, e potrei occulatrlo al mio Padre? Lo dico tremando, e con gagliardissimo sentiment di timore; perocchè apprendo la gravissima soma, alla quale, se piace a Dio, mi convenien corrispondere; ed io so la miseria dell’anima mia, la quale non ha proporzioni di virtù e di forze per tanto peso. Questa considerazione m’ha tenuto gran tempo in bilico, e fatto dubitare non forse cotal mio desiderio volesse essere tutt’altra cosa, che del cielo; e però son venuto tirando da una occasione ad altra, e differendo di manifestarmi. Ma oggimai sono al caso di non poter più sopire senza scrupolo ciò, che mi agita la coscienza; e quindi chietto lume alla divina Misericordia, ne rendo conto a Vostra Paternità perchè secondo conoscerà in Domino, risolva e comandi. Intorno a’ demeriti ed indegnità mia, intorno alla inettitudine di spirit e tenuità di corporali forze, che maturamente ho ponderato, sento rispondermi in cuore, che non deve appartenermi cotal sollecitudine, ma sta a dirittura nella grazia onnipotente di Gesu Cristo l’impegno di confortarmi per patire e lavorare ad esaltamento del Suo nome; nè esser ora la prima volta, che dalle pietre sorgono docile e ferventi figli d’abramo. Rifletto esser temerità aspettar mutazioni straordinarie e prodigi dalla destra dell’Eccelso; ma forte un continuo pensiero mi stimola a riporre tutto mestesso con intiero abbandono ai disegni della Provvidenza. Infatti da trea anni in qua’ mi èstata fisso in mente cotal idea tanto efficacemente, che m’ha proprio dipinto per nulla qualunque interesse di ragion visibile, e piantatomi sempre in […] in capo di sacrificar la vita senza alcun risparmio in paesi infedeli e tra pericoli e stenti. Perdoni la Paternità Vostra Reverenda se mi esprimo francamente a modo mio; ora, mi è sembrato sempre aver quasi riserbata dal Signore tal congiuntura da sfogare quando che fosse la mie brame in suo servigio, e che mi si dicesse, dovere a tempo mio verificarsi tal comodità, da potere avviarmi dove desiderava operar qualche cosa per Gesu Cristo. Conciossia che le circostazne del nostro secolo mi parevano al tutto aliene dall’agevolare ingress de’ Gesuiti in quelle contrade altra volta segnate dall’orme e dal sangue de’ nostril. Ora al sentire che dalla Paternità Vostra veniva invito a tal fatto, io mi sono parte confuse, parte svegliato; confuse per trovarmi in questa età così sprovveduto di necessarie doti, svegliato ad una come voce, che m’avverte, essere già ora di muovere. E sebbene per la professione solenne, a cui per Sua degnazione fui ammesso, l’abitual mio stato sia quello di star sempre in sull’ali in ordine alle Missioni straniere; tuttavia, la Vostra Paternità Reverenda, lasciando prudentemente alla special vocazione de’ soggetti, provoca le offerte de’ signoli. Ecco la mia. Piaccia al Signore riguardarla con quegli occhi di amorevole benignità, che deve alle opera sue; dacchè io non so credere, che altronde mi vengo; ed Egli, che mi legge in cuore, vede non altro essere il mio intendimento, che d’impiegar totalmente a suo gusto la mia vita, per cui si è degnato Egli dare la sua voce. Nè io vedo dovermi aspettar altro che sperimenti di penitenza in una carrier apostolica di tal genere; senonchè più la ripeto, e meno mi spaventa per questo riguardo. M’astengo dal far più minuta rassegna; e prego caldamente la Paternità Vostra Reverenda ad impetrarmi da Dio, che mi aggrazi tanto da entrare nel numero felice di quegli eletti, a cui destina il grande onore di portare il Suo Nome adorabile e i misteri di salute alle genti.
Mi raccomando a’ Suoi Santissimi Sacrifici e mi dico
Di Vostra Paternità molto Reverenda
Infimo in Cristo Servo
Rosario Parisi.
Palermo 12. Del 1834.
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Palermo 12. Gennaio 1834. // Padre Paris // Petit Missiones
Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito generale // della Compagnia di Gesù // Roma // Casa Professa