D'Amico, Luigi, Naples, January 6, 1834

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Molto Reverendo Padre

L’Ispirazione di Dio la quale non ammette dimora, è quella la quale al presente mi spinge, e mi fa ardito a domandare a sua Paternità quello, che ben io veggo essere una temerità in me, il solo pensare, non scrivere Pure io affidato all’ajuto di Dio, ed alla bontà sua, umilmente la supplico (se così in Domino gli parrà) di mandarmi non dirò gia per operaio, che nepur ardisco di pensarlo, ma per servo, per schiavo di quelli, che accesi di zelo della salute delle anime, vanno in paesi barbari, ad insegnare e promulgare la legge Cristiana. Ma io mi sento ancora ispirato a dichiararle cio, che proprio, o Caro Padre, mi fa credere tal dimanda sciocca, insensata, e puerile. Non è ignoto a sua Paternità, l’esser io Novizio di 15 mesi meno pochi giorni. Di più la mia eta di 26 anni meno mesi, è quella che mi fa cader di coraggio. […] per questo caso quanto appagato sarebbe il mio cuore, se in […] barbaro potessi io darei tutta la mia vita insegnando la dottrina a fanciulli ministero santo proprio del Nostro Santo Istituto. Per sanità lo confesso in Domino, mi pare di averla forte, e robusta per le missioni. Ma sopra tutto, o caro Padre ben io veggo, che la cosa più necessaria per le missioni è la virtù. Se in questa niuno o pochissimo profitto io feci dalla mia entrata in Religione. Mancandomi questa mi manca tutto. Io spero in Dio il quale colla sua grazia fa sorgere il miele dalle pietre, e l’oglio da sassi durissimi. Ed ecco che io dichiarai a Sua Paternità tutto ciò che a mio credere incontrasse della mia inchiesta, mi parea conveniente additarle.

Io confido in Dio e nella Sua immensa bontà e misericordia, la quale non isdegna di […] ed esaudire le generose profferte d’ogni cuore, purché con umiltà a lui si presenti. Pertanto io sono sicuro di giustissima risposta ma pure come di Abramo […] l’Ambrogio: Contra […] in spem […]; così io contra omnes spem spero Io pero cotesta grazia e dal Cuor Saratissimo di Gesù tanto oltraggiato, e sviluppo in quelle parli, e della fortissima protezion di Maria cara, e potente madre nostra. Finalmente umilmente prego Sua Paternità che si ricordi nelle Sue orazioni, di me suo figlio indegnissimo.

Suo Umilissimo ed Obbedintissimo

 Figlio il Fratello Novizio Luigi d’Amico.

Napoli 6. Gennaio 1834.

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Napoli 6. Gennaio 1834. // Fratello D’Amico

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“D'Amico, Luigi, Naples, January 6, 1834,” ARSI, AIT 1, 134, Digital Indipetae Database, accessed November 9, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2503. Transcribed by MR.