Molto Reverendo in Cristo Padre Genrale

Nel giorno Sacro alla memoria solenne del Nostro Santo Padre ho avuto la sorte avventuratissima di offerire a Dio Signore il primo Sacrificio della Messa, e vorrei pure, che l’Eterno Padre avesse col Verbo umanato accettato il Sacrificio, ch’io Gli ho fatto di tutto me stesso per quella Missione, a cui piacerà a Dio di destinarmi per vostra Paternità, nel cui volere riconosco proprio quello di Dio.

Vostra Paternità per una sua de’ 20 dell’ultimo scorso Dicembre mi diede con grandissima mia consolazione delle buone speranze, e m’impose allora di riscriverle quindi in capo all’anno, quali sarebbono state le mie disposizioni. Ora e le circostanze d’essere io stato inaspettatamente ordinato Sacerdote, e la brama ardente di esporle quanto prima quali sieno le attuali mie disposizioni, mi fanno per avventura prevenire il tempo da Lei prescrittomi. Ma spero, che non le sarà discaro.

Sappia dunque Vostra Paternità che, ricevuto appena quella sua per me dolcissima lettera, io mi sono ingegnato alla meglio che ho potuto di eseguire quanto Ella per essa si degnava suggerirmi in aparecchio al sublimissimo Ministero, a cui mi sentiva, e mi sento chiamato. E grazie a Dio n’ho provato degli ottimi effetti; perocché il mio proposito e desiderio delle Missioni mi par ora più che mai fermo e determinato, e quanto più ci penso, e mi raccomando a Dio e a Maria Santissima, par di sentirmi sempre più acceso, ed anche di provar la natura più pronta alle fatiche, ai travagli, e a tutte quelle angustie e patimenti, che di necessità dovranno incontrarsi in tanto difficilissimo Ministero. Il che ho potuto di leggieri scorgere nel leggere le Vite de’ nostri descritte dal Patrignani.

Mi è forza però confessare candidamente a Vostra Paternità, che varie gravissime difficoltà talvolta mi spaventano a segno da quasi distormene. E sono; la mancanza totale di quelle virtù sode necessarie a chi aspira alle Missioni e a tali: L’ignoranza grande in che mi trovo d’ogni scienza; e il timore di non poter apprendere il linguaggio del paese. Ma non può credere come e quanto mi sento confortare, ed anche consolar molto, tosto che penso dover il tutto essere sola gloria di Dio, e Lui trovasi sempre con me. Allora svaniscono tutte le più gravi difficoltà, e al pensar che Iddio sarà con me, tutto mi si rende facile, e non temo più di cosa alcuna quantunque mi paja per poco impossibile. Senza dirLe altro mi rimetto interamente alle disposizioni di Vostra Paternità, e raccomandandomi ai Suoi Sacrifici Le bacio umilmente la mano, e me Le rassegno con tutto l’ossequio e stima

Indegnissimo in Cristo Figlio

Giuseppe Maria Perotti

Della Compagnia di Gesù

Genova alli 7 di Agosto 1833

Genova 7. Agosto 1833. // Padre Perotti // Petit missiones exteras.

Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Generale Della Compagnia Di Gesù // Roma