Arrigoni, Lorenzo Saverio (1794-1868), Reggio, July 31, 1833
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Molto Reverendo in Christo Padre
Pax Christi
Permetta, che le rubbi qualche ritaglio di tempo a Lei cotanto prezioso, onde manifestare l’anima mia a Vostra Paternità a cui dopo Dio tutto mi sono abbandonato per sempre come figlio al proprio Padre.
Già in altra occasione le manifestai il mio desiderio delle Sante Missioni. Più volte in quest’anno ebbi impulso di scriverle, ma quest’oggi, giorno sacro al Commun Nostro Santo Padre Ignazio il Signore mi dà al cuore un impulso vivissimo e straordinario di scriverle, lasciando in appresso ogni qualunque istanza sù di ciò, il che se io non facessi, parmi che avrei in tutta la vita giusto rimorso.
Sin da picciolo ebbi un vivo sentimento interno, che più volte senza sapere ciò che diceva manifestai ai miei compagni, di dover un giorno predicare agli infedeli e fra loro, e per loro […] e dare anche la vita. Entrato nella Compagnia mi sentii rivivere questo sentimento, e riandando più volte i miei primi anni mi parvero […] in allora inspirati da Dio, nel mese dei Santissimi Esercizj spirituali, come le manifestai a voce a Roma, mi crebbe questo sentimento, e mi acquietai alla di Lei voce, ma in quest’anno più volte, e oggi specialmente mi sembra sensibile la chiamata del Signore.
A parlare con sincerità, io qui non ho motivo alcuno che mi affliga in verun conto trovandoi, come sempre, contento in ogni senso. Il desiderio vivissimo che provo in me di patire, e la brama di guadagnare quell’anime infedeli abbandonate tra le selve mi muovono a chiederle le Sante Missioni.
In quanto al Materiale delle Sante Missioni a così spiegarmi, ch’è il patire, faticare, sustenere disaggi, povertà e persecuzioni mi pare di poter reggere a tutto colla grazia, in quanto poi s’attiene al formale, ch’è sode virtù, abilità, onde riuscire in esse mi sento viva confidenza che Iddio m’assisterà supplendo al mio difetto.
Circa al luogo della Missione, benché sembrami che il Signore mi darebbe grazia in qualunque luogo, pure, solo per aprirle tutto il mio cuore, mi sento vivo trasporto per le Sante Missioni tra gl’Infedeli.
A tranquillità dell’anima mia temendo d’ingannarmi in ciò, bramerei che Vostra Reverenza astraesse da ogni riguardo della mia persona, e determinasse il sì, o il nò non secondo il mio sentire, ma solo conforme a quello che lo Spirito del Signore le manifesterà. Poiché mi resta questo timore nell’animo, che non abbia a pormi in una carriera voluta da me, e non assegnatami senza mia inchiesta dall’obbedienza, come ho procurato sino ad ora di fare con somma soddisfazione del mio Spirito.
Ecco quanto le volea significare a quiete della mia coscienza promettendole di pregare più caldamente onde il Signore illumini, e regga Vostra Paternità a Suoi Santissimi Sacrifici molto mi raccomando
Di Vostra Paternità
Infimo Figlio
Lorenzo Xaverio Arrigoni della Compagnia
di Gesù
31 Luglio 1833