Ayala, Antonio Maria (1818-1887), Palermo, October 24, 1841

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Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro

Pax Christi

È questa la seconda istanza che fo alla paternità sua richiedendo le straniere missioni. Le continue lettere dei nostri d’Albania, del Madurè e delle altre regioni richiedenti compagni e cooperatori nelle fatiche per rendere fertile la vigna evangelica sempre più viva rendon la fiamma che mi brucia in seno di dedicare le fatiche e i sudori per la salute delle anime nelle straniere missioni. Ed oh te felice, sembrami una lieta voce risuonare allo spesso alle mie orecchie, che più s’indugia? non vedi forse come bionda è la messe e poci son gli operai? Dunque t’affretta a raccorre ancor tu gloriosi manipoli; e propizio su di te rivolge suo sguardo il divin Redentore. Queste voci ringagliardirono miserabilmente, allora quando la Paternità Sua scrivendo in Febraro al padre Degiorgio ancor me numerava fra quei, che le stranie missioni desiderano. Non capiva quel dì fra me stesso tale si fu la gioia che mi si destò in petto, veggendo avere la paternità sua accolta l’umile mia inchiesta.

Sono in punto di cominciare il secondo anno di Teologia, e mi creda lunghi sembranmi non solo i mesi ma e i giorni e le ore stesse pensando, che ancor restano altri 2 anni per potermi novello ministro di Chiesa santa, impiegare più dappresso alla salute delle anime. Le carceri sono il campo, ove a manegiar le guerre del Signore mi addentro al presente. Predicare, esortare, ammonire, ecco tutto ciò che mi è lecito al presente. Ma verrà un giorno, e lo spero, quando genuflessi e miseri peccatori potrò loro prosciogliere i peccati, rappacificarli col loro padre Gesù. Potrò allora accogliere gli ultimi aneliti del moribondo e inviarlo al cielo. Questi ed altri tali pensieri pascono mirabilmente l’animo mio. Ma quali e quante altre doti e capitale di virtù non richiedesi in chi anela alle straniere missioni! Altro fervore, altro zelo, altra unione con Dio si aveano ed hanno gli uomini apostolici; ed io penserò d’ogni bene come mai avrò tanto ardire? Nulla in me rinvengo da guadagnarmi sifatta segnalatissima grazia Quel Dio però che mi pose in cuore cotale brama, egli per fermo a cui m’affido darammi il necessario al bisogno, e son sicuro, che in lui riponendo mia speme, nulla sarammi malagevole od impossibile.

Oltre però alle doti dello spirito sono anche di non piccolo giovamento per guadagnarsi gli animi delle popolazioni le cognizioni di medicina chirurgia, farmacia, architettura etcetera e cento altre cose a queste somiglianti: Nei pochi di che i tre missionarî d’Albania soggiornarono in Roma appresero la bassa chirurgia, e molto più avrebbero appreso, dicevan essi, se più lungo fosse stato il loro soggiorno costì: Un tale avvenimento mi mette voglia focosa di richiedere dalla paternità sua l’esser chiamato a proseguire lo studio della Teologia in Roma, onde faccia acquisto di maggiori incitamenti mirando gli esempî di quei nostri, che consa=

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crano la loro vita a Dio e in inospite parti s’involano dai nostri sguardi; di cognizioni sui costumi posizione dettagliata, errori, inclinazioni proprie delle varie nazioni, che costì in sopragrande abbondanza concorrono, e piano piano apprendere qualche cosa della medicina, chirurgia, architettura per l’erezione delle case nostre e chiese, e cento altre cose che lo zelantissimo spirito della paternità sua sa per esperienza essere necessarie agli apostolici missionarî della Compagnia. Se mi verrebbe propizia la risposta chi di me sarebbe più lieto? nulla già quì mi rattiene: non l’amore ai parenti, alla patria ai compagni; tutto ho consecrato a Dio. Non creda però non essere indifferente a quanto degnerassi stabilire, contento sempre, che in me s’adempia il divino volere.

Eccomi dunque interamente nelle di lei mani. Non così tosto verrà il suo comando di partire per qualsiasi luogo e incontanente sarò alle mosse. Son questi sensi veraci di un acceso cuore; nè, la scongiuro, metta in non cale la memoria di un suo figlio e di pregare l’Altissimo nei Suoi Santi Sacrifici per chi col dovuto rispetto protestasi

Di Sua Paternità Molto Reverenda

Il padre Giovanni Roothaan Preposito Generale della

Compagnia di Gesù

Roma

Infimo servo e figlio in Gesù Cristo

Antonio Maria Ayala della Compagnia di Gesù

Palermo 24. Ottobre 1841.

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Palermo 24 ottobre 1841. – Fratello [Maria] Ayala // petit missiones exteras, et ut Romae compleat cursum Theologicum.

Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il padre Giovanni Roothaan Preposito Generale della // Compagnia di Gesù // Roma // Soli

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Citation

“Ayala, Antonio Maria (1818-1887), Palermo, October 24, 1841,” ARSI, AIT 1, 418, Digital Indipetae Database, accessed November 9, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2424. Transcribed by EF.