Cortes, Ferdinando Maria (1816-1895), Chieri, October 23, 1841
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Pax Christi
Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Sebben già nello scorso anno per lettera del Padre Rettore Giuseppe Maria Lolli abbia esposto il desiderio che il Signore per sua misericordia mi dà delle missioni straniere, ora però mi sento mosso a farlo più distintamente per me medesimo.
Fin da quel tempo nel quale il Signore per grazia singolare di Maria Santissima si degnò chiamarmi dal peccato, come spero, alla sua grazia, or saranno nove anni e mezzo, in un colla vocazione allo stato religioso mi mise in cuore questo desiderio, il quale col crescere degli anni crebbe, e va ognor più crescendo, sicchè posso quasi dire che sempre m’accompagna, in quella guisa che innanzi d’essere ammesso nella Compagnia m’accompagnava ovunque la viva brama d’entrarvi. Egli è vero che non manca in Europa messe d’anime ad operare, ma è giusto altresì che chi trovasi in maggiore bisogno, quai sono tanti popoli infedeli, meritino perciò più compassione: e poi, dirollo apertamente, fra questi è più facile trovare una morte quale la domando frequentemente tra giorno e la spero dalla addolorata mia madre Maria. Sono indegnissimo, il veggo, di aver tanta sorte di dare il sangue per amor di Gesù Cristo; ma era io degno che Gesù dasse il suo sangue per me? che dopo averlo conculcato con tanti peccati Egli me n’apprestasse un bagno di salute? che mi chiamasse a seguirlo nella sua Compagnia? Io non so che mi dire; se penso a tormenti che mi potrebbero toccare, più mi sento la natura scema di forze e inorridita, e più mi cresce la fiducia nella divina Bontà d’ottenerne l’effetto, e di tutto potere colla Sua grazia; onde, se Iddio per bocca del mio Superiore mi manda, vo con gran cuore fidato sul divino ajuto che non può mancarmi.
Io non intendo con questo di fare a Vostra Paternità alcuna inchiesta, perchè non vorrei vi si mischiasse alcun che di mio proprio volere il quale non fosse conforme a quello di Dio: solamente ho creduto bene esporre quì sentimenti che intorno a ciò sembranmi dono della divina Bontà, affinchè poi in tutto disponga di me secondo il Suo Santissimo volere, mettendomi nelle mani di Vostra Paternità come in quelle di Dio.
Quanto alla sanità del corpo parmi che vi sia, poichè quel piccolo incommodo sofferto innanzi d’entrare in Noviziato svanì, posso dire, col vestir l’abito della Compagnia, e ormai sono due anni che mi trovo sempre sano e migliorato. L’età poi di quasi 25. anni, ove non mancassero gli studi, più che ritardo sembra anzi richiegga sollecitudine: però nello scorso anno ho atteso quì alla Rettorica, e nel venturo il Padre Provinciale mi mette a ripetere Filosofia, essendo stata alquanto infelice quella fatta nel secolo. Quivi pure ho studiato tre anni di Teologia, e più la Dommatica che la Morale,
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onde di questa sono ancor più digiuno che della prima; ma procurerò di redimer il tempo con usare applicazione tanto più seria e costante.
Sapendo quanto occupata Ella sia non ardisco attendere la risposta, sebben mi sarebbe carissima: solo bramerei avere alcuna parte ne’ suoi Santi Sacrifici perchè il Signore si degnasse farmi una volta tutto suo quale Egli mi vuole, e meno indegno della grazia a cui vivamente aspiro. Se non posso aver la sorte ch’ebbe mio Fratello Sacerdote nel tempo della Canonizazione de’ nuovi Santi di baciarle di presenza la mano, ho però quella d’esser novizio nella Compagnia, e così come a Padre potermi dire qual sono
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Umilissimo ed Ubbidientissimo Figlio e Servo infimo in Cristo
Ferdinando Maria Cortes
Dal Noviziato di Chieri a 23. Ottobre 1841
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Chieri 23 ottobre 1841. – […] Ferdinando Cortes. // petit missiones.
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma// [Soli]