Accolti, Michele Luigi (1807-1878), Rome, December 8, 1840

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~Accolti (annex.)

(8.XII.1840]~

I.H.S.

Deliberazione intorno la vocazione alle missioni straniere

In Nomine Sanctissimae Trinitatis et B[eatae] M[ariae] V[irginis] Amen

 

Essendo entrato nel sacro ritiro degli Esercizi Spirituali con animo deliberato di migliorare la mia condotta religiosa, e non senza qualche desiderio di darmi ad una vita veramente apostolica; e chiedendo ciò a Dio fin da principio con istanza interamente offerendomi a suoi voleri, quand’ecco al quinto giorno nella meditazione del Regno di Cristo e poi in quella de’ due stendardi e della Passione di Nostro Signore che Dio benedetto degnossi nell’abbondanza delle sue misericordie volgere un guardo a me povero peccatore; e con impulsi fortissimi al cuore, e con lumi vivissimi alla mente fecemi conoscere volermi alle missioni straniere, specialmente a quelle dell’America Settentrionale. A tal invito tutto si commosse l’animo mio, e sentiimi per tal guisa fatto maggior di me stesso, e da tanta consolazione sopraffatto che per lungo pezzo non potei trattenermi dal versare copiose lacrime; sovratutto considerando come mai il Signore si degnasse di chiamare a stato sì nobile me che tante volte l’

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offesi, e che sì male ho finor corrisposto alle tante grazie di che m’è stato sempre sì copiosamente liberale. M’innoltrai più animosamente nelle meditazioni chiedendo sempre con più istanza al Signore che viemaggiormente mi chiarisse la sua volontà, e provai gran consolazione e forza nello spirito dalle seguenti considerazioni che spontanee mi si offersero al pensiero e dentro e fuori dalle ordinarie meditazioni

  • …. Tu sei peccatore, è vero, e tutta la tua vita non è stata che un tessuto di peccati e d’ingratitudini verso il tuo buon Signore. Or vuoi tu saldare i tuoi debiti colla giustizia divina? e qual v’ha modo migliore che quello di gittarti tutt’intero in mezzo alle fatiche ed ai travagli di una vita apostolica tra nazioni barbare e straniere?.....
  • Ogni rapina o furto richiede risarcimento di danni. Tu co’ tuoi peccati hai rapito Dio sa quante anime al cuore amantissimo di Gesù Cristo D uopo è risarcirnelo. Vedi là quanti popoli e tribù giacciono immersi nelle ombre di morte?.... Oh se per opera tua potessero uscirne, ed entrar nella luce della fede .!... Oh quanto Gesù terrebbesi pago del tuo risarcimento!....
  • Quanto tempo hai tu finor perduto in fanciullagini e sciocchezze, mentre avresti potuto già divenire un gran Santo in nove anni circa da che sei in Religione!.. Ecco il
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    modo più spedito come redimere il già perduto con doppio vantaggio…….
  • Che gran beneficio il Signore ti ha fatto venendo al mondo per salvare l’anima tua!... la tua proprio!!!. e salvarla poi come?... con tanti travagli e stenti, e perfin colla morte …… E non merita Gesù per questo soloa tutta la tua gratitudine e riconoscenza?... E come puoi mostrargliela meglio, se non col darti interamente a suo cooperatore nella salvezza delle anime e sovratutto di quelle che sono più abbandonate?....
  • Vedi quante anime rovinano nell’inferno in quelle parti. E perche?.. perchè manca chi porti loro alcun soccorso. Or chiamandoti colà Iddio, se tu non gli ubbidisci, egli quelle anime, che coll’opera tua tu potresti salvare, nel dì del Giudizio le richiederà da te,.… e a grande confusion tua te le mostrerà colà penanti nell’inferno.… Che vergogna allora!.... che spavento!...
  • Tanti tuoi confratelli stanno generosamente spargendo i lor sudori e logorandosi la vita in quelle barbare genti, ed oppressi dalle fatiche e consumati dallo zelo gridano continuamente ajuto ajuto… e tu insensibile te ne rimarrai alle lor voci, e non vorrai accorrere in lor soccorso, contento d’ingrassarti nell’ozio, e di farti bello de’ meriti loro?… Che indolenza crudele sarebbe questa la tua!!!....
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  • Che contentezza in punto di morte, che fiducia ti sentirai al solo pensiero di aver tolto all’inferno di molte anime!.. delle quali chi sa quante saranno già andate innanzi a pregar per te il Padre delle Misericordie!... E poi l’aver ciò fatto rinunziando per amor di Gesu Cristo a que’ commodi, e a quegli agi che [avrasti] pur potuto usare onestamente rimanendoti in Europa!... Se Gesù Cristo ha promesso di guiderdonare secondo suo merito chi per suo amore avrà dato un bicchier d’acqua ad un poverello assetato, qual ricompensa non vorrà poi dare a chi avrà dato le acque del Battesimo a tante anime sitibonde della Fede?....
  • Che vergogna per un cattolico, anzi per un Gesuita lo starsi neghittoso in questo affare della salvezza delle anime, mentre i protestanti, e gli altri settarii d’ogni generazione non perdono tempo, non tralasciano occasione, non curano dispendi, intraprendono grandi viaggi, affrontano con tutta lena ed intrepidezza ostacoli e travagli per rovinarle nell’inferno!.... A questo non regge il punto di onore!.... (Ogni volta che mi si presenta al pensiero tal considerazione, mi par di vedere Gesù Cristo che con aria grave e disdegnosa mi faccia sentire quel suo rimprovero „filii hujus saeculi prudentiores sunt filii lucis„ e tal rimprovero mi
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    muove a tale, che sol per questo partirei anche ora nel momento che scrivo)
  • Quello è più perfetto che più si avvicina a Gesù Cristo per imitazione nelle umiliazioni, ne’ patimenti, negli effetti della povertà etcetera etcetera. Gesù Cristo ci ha mostrato il suo amore patendo; dunque a volergli rispondere d’amore bisogna patire…… dunque se non si patisce non v’ha vera corrispondenza d’amore a tanto amore…. E se nell’amore sta la perfezione, e l’amore non può stare senza il patire; dunque più io patirò e più amerò Gesù Cristo; più amerò Gesù Cristo e più mi renderò perfetto…. Or qual mezzo vi ha più agevole per ciò ottenere quanto il darsi con tutto cuore all’apostolato in quelle barbare genti, ove le cagioni di patire si offrono da se, senz’andarle tanto cercando, e in conseguenza le pruove dell’amore sono non che più frequenti più forti ancora e più sode?.....
  • Qual sorte sarebbe per te se dovessi incontrare la morte per la predicazione della Fede di Gesù Cristo Quell’ultimo respiro che tu trarresti sarebbe l’ultimo compimento della perfezione; non altrimenti che l’ultima pietra che ponsi in cima ad una piramide perchè questa dir si possa compita e perfetta. -- E che timore può incuter la morte ad un uomo apostolico che si è tutto dato dav=
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    vero a Dio?.... E non istanno sempre colla morte innanzi agli occhi tanti mercatanti che pe’ loro negozi valicano gli oceani? e pure con coraggio l’affrontano; E non vanno quasi in cerca della morte tanti e tanti cheb per difendere il loro sovrano o la patria in tempo di guerra danno il nome loro alla milizia?.. E non vi son forse tanti che pel solo titolo d’una rinomanza che sperano vanno, per così dire, ad azzuffarsi colla morte?.... E se tu fossi ancor secolare, e ti trovassi in tempi di guerra tale che tutti senz’eccezione dovessero prender le armi e marciare, non dovresti ancor tu andar cogli altri a sfidare le palle dell’artiglieria, e le spade de’ nemici? Or chiamandoti Dio alle missioni straniere, ei ti chiama come ad un campo di battaglia per guerreggiar le sue guerre contro il Mondo e ‘l demonio e la carne. E se ti toccherà la sorte di lasciarvi la vita temporale, tu acquisterai per certo la eterna colla divina misericordia, di cui per simil modo aprì le porte il nostro Duce e Capitano Gesù Cristo
  • Fin le monache donne imbelli animate da santo zelo si recano in que’ paesi ogni anno in buon numero, come sono le sorelle della carità, le Dame del Sacro Cuore, le orsoline… per educare nella fede le ragazze di fresco convertite. Or tu che sei
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    Uomo, e uomo della Compagnia ti farai vincer della mano da codeste donnette in generosità, e nell’amore di patire per Gesù Cristo?.... che viltà!!!....
  • È sempre stato e sarà sempre un pregio altissimo della Compagnia l’aver molti uomini apostolici in varie parti del mondo per la conversione delle anime, sovratutto degl’infedeli; e sarà pur vero che in questo secolo in che il Signore ha suscitato questo spirito di apostolato in tanti ecclesiastici specialmente in Francia, abbia la Compagnia a tenersi indietro, e farsi vincere in opere di zelo da altre persone, da altre congregazioni?.. E mentre questa buona madre va cercando tra’ suoi figli chi voglia ajutarla in quest’opera tutta sua, vorrai tu fare il sordo?....

Questi sono i lumi e i sentimenti che sul proposito degnossi il Signore di communicarmi in presso che tutte le meditazioni, mercè cui la mia volontà restò soavemente accesa di un vivo ed ardente desiderio d’intraprendere quest’opera di tanta Gloria di Dio, e di tanto vantaggio per l’anima mia.

Nondimeno per meglio assicurarmi della volontà di Dio e per procedere con più cautela e prudenza in cosa di tanto momento, mi son [va]luto nel corso medesimo de’ Santi Esercizi del mezzo Santo Padre Nostro propostoci, facendo cioè uso delle sole funzioni
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dell’intelletto giusta il terzo tempo o modo di eleggere – Laonde, messomi innanzi a Sua Divina Maestà ho cercato di trovare tutte quelle ragioni che ho potuto in contrario (messe da banda quelle che poteano scaturire dalla carne e dal sangue) dileguandole colle opposte in favore. Eccone alcune delle principali.

Objezione 1a…. Se tu cerchi la perfezione e l’imitazione di Gesù Cristo perchè andarla a cercare in un altro mondo? Anche qui in Italia conseguir la potresti ed esercitarla dandoti ad opere di zelo, come pur tanti altri fanno; anzi qui potresti assai meglio ciò ottenere cogli ajuti de’ Padri Spirituali e de’ Superiori, e con quello de’ buoni esempi de’ tuoi confratelli: che altrove certo non avresti.

Risposta - Tuttochè, considerata la cosa in se stessa ed assolutamente, par che ciò sia vero (chè se nol fosse poveri di coloro che resterebbono!.) tutta-volta in riguardo mio non è tale, avendo da una parte il contrappeso maggiore qual si è la manifestata volontà del Signore Or sapendo noi per principio certissimo di spirito che non si conseguisce perfezione di virtù e santità di vita se non dove e in quel modo ch’è in grado al provvidissimo Iddio, è chiaro che chiamandomi esso tra’ selvaggi d’America, là devo sperare che mi darà le grazie sue più elette per ottenere quello che bramo, e non in Italia.
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E poi umanamente parlando, è ben vero che in Italia potrei conseguire ogni perfezione, ma il mio amor proprio, la mia sensualità, la mia superbia assai facilmente potrebbono allontanarmi se non del tutto almeno facendomi andar molto a rilento nello studio della virtù. Gli agi per esempio, e i commodi de’ nostri Collegi, la stima degli esterni, la venerazione de’ popoli, presso cui s’incontri fortuna, le conoscenze di persone ragguardevoli ed altre cose simili, sono come tanti scogli in cui spesso urta la virtù e se non frangesi del tutto almeno spesso s’indebolisce, si spossa. Nell’America per converso in mezzo a’ que’ barbari quanto siasi lungi da tutto questo non v’è chi nol vegga. Per quello poi riguarda gli ajuti spirituali, onde mancherebbesi colà, rispondo: che a questo supplirebbe Dio benedetto colla sua santa grazia. Non m’indurrò mai a credere che Dio voglia abbandonare chi pel servizio suo lascia tutto, e tutto si commette alla sua Provvidenza; che anzi, avvegnanchè uno rimanesse da tutte parti sconfortato, e derelitto, Dio nol lascerebbe giammai anche a costo di mandargli, per modo di dire, un Angelo apposta, come fece ad Elia nel Deserto.

Objezione: 2a   Come vuoi tu imbarcarti in sì difficile ministero, ove si richiede gran perfezione, gran virtù sovra tutto di mortificazione, di che tu sei sì sprovisto, e mal fornito?
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Risposta -- È vero, sono imperfetto e immortificato, ed è perciò ch’io voglio chiedere tali missioni tra’ barbari, perché in tal guisa togliendomi da tutte le occasioni che mi fanno esser tale, possa divenirle il contrario con una prattica giornaliera non cogli affetti e co’ desideri soltanto, ma co’ fatti. Và e non ti raccomandare spesso a Dio… và e non esser mortificato in quelle barbare genti….. Del resto procurerò da ora a darmi allo studio di una soda virtù meglio che finor non ho fatto, e così anderommi disponendo coll’ajuto di Dio a quell’altissimo ministero

Objezione 3…. Tu potresti fare assai bene e più rimanendo in Italia che andandone fuori. Vedi quanti paesi e borghi incolti e rozzi a segno che sembrano poco men che d’Indiani?.... ancor questi richieggono coltura; ancor questi servirebbono meglio a Dio se avessero persone apostoliche che andassero a predicar loro la morale di Gesù Cristo come pur fecero con tanta gloria di Dio i Segneri, il Pinamonti, il Baldinucci ed altri assai. E poi è ben noto a tutti che la ben ordinata carità dee cominciare dalla casa propria.

2a In oltre tu ben vedi che in Italia ogni dì vengono novelle richieste per aprire nuovi Collegi; ed ora per misericordia di Dio ogni anno se ne aprono quand’uno e quando due. E il Reverendo Padre Nostro Generale accetterebbe più dimande se più soggetti avesse di che dispor=
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disporre. Or in tanta scarsezza d’individui nella Provincia per una parte, e in tanti bisogni in che trovasi dell’altra, non sembra conveniente che si spogli, come suol dirsi, un altare, per vestirne un altro.

Risposta al 1o…. Che rimanendo in Italia potrei fare coll’ajuto di Dio qualche po’ di bene lo credo anch’io: ma di tanta maggior gloria del Signore nol credo. Senzachè di due affari quando per farne uno è d’uopo lasciarne l’altro, ogni prudenza anche umana esige che si dia opera al più importante. Or vediamo qual de’ due in deliberazione abbia peso maggiore. In Italia, è vero, v’hanno di popolazioni intere che giacciono in una crassa e supina ignoranza delle cose di Dio; ma se volessero ajuti oportuni a’ lor bisogni, non ne mancherebbono al certo. In Italia ecclesiastici molti, religiosi non pochi, buoni cristiani da per tutto; e quand’anche ogni altro mancasse, non v’è paese per abbandonato che sia il quale non abbia almeno un curato che possa conferire il battesimo a chi nasce, ascoltare le confessioni almeno la Pasqua, e dar l’Assoluzione in articulo mortis a chi muore. Ma nell’America per vastissimi paesi nulla di tutto questo; bisogna caminar lunghissime giornate per trovare un prete -- In oltre. In Italia per quanto un paese sia guasto e corrotto, non v’è prossimo pericolo
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che diventi eretico; ma nell’America que’ pochi dispersi cattolici che vi sono stanno sempre esposti a’ lacci degli eretici Presbiteriani Metodisti Protestanti, Biblici e d’altra fatta simili -- Di più in Italia tutti sono Cristiani cattolici e battezzati, i quali poco più poco meno hanno qualche cognizione di Gesù Cristo e della sua morale, ma nell’America sonvi infinite tribù idolatre che non hanno cognizione veruna del vero iddio, e però tutte caggiono nell’inferno -- Ammesse queste disparità di tanto momento, l’Italia cederà di buon grado le sue ragioni all’America.

Risposta al 2do       In quanto a questo rispondo che, se Santo Ignazio di dieci soli compagni che avea non esitò di dare un Saverio ed un Rodriguez, ch’erano quegli uomini che erano, alle Indie, e questo tanto volentieri v’andarono, dovrei possedere un’enorme dose di presunzione se mi dessi a credere, che, andando in America, questa Provincia abbia da fare una gran perdita. In altre lo spirito di un Gesuita figliuolo di Sant’Ignazio esser debbe uno spirito universale, che abbracci tutto il mondo, e non già limitato ne’ confini d’una provincia o d’un'altra. Se Sant’Ignazio prescrisse limiti alle provincie per la facilità del governare, non intese mai di circoscrivere il cuore a’ suoi figliuoli _ E poi, se io fossi un eccellentissimo Professore di Rettorica, un esimio teologo, un
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egregio oratore, forse allora sarei per dire, vi penserei un po più; ma non essendo io che un pover’omiciatto da nulla, che tutto quello ch’io potrei fare, potrebbesi fare ancor da mille altri nel modo stesso e meglio, non veggo qual privazione sentirebbe la Provincia perdendo me. Del resto, il Signore è liberale, e dà il dieci per uno. E per ciò fin da questo momento io gli offro il sacrificio di tutto me stesso ancor con questa intenzione, perchè si degni di ampliare estendere e moltiplicare gl’individui non che di questa Provincia a cui appartengo, ma di tutta la Compagnia; acciò per mezzo d’essi sia il santissimo nome suo predicato conosciuto e lodato per tutto il Mondo nel tempo e nell’eternità. Così si degni Sua Divina Maestà per il meriti sangue preziosissimo di Gesù Cristo Signore Nostro e per i meriti di Maria Vergine e de’ suoi santi Ignazio e Francesco Xaverio di accettare in odore di soavita l’offerta che le presento di tutto me stesso.

Così sia

(a) solo nell’interrigo

(b) che nell‘interrigo

 

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“Accolti, Michele Luigi (1807-1878), Rome, December 8, 1840,” ARSI, AIT 1, 371, Digital Indipetae Database, accessed December 3, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2394. Transcribed by PS_cr and EF.