Costa, Luigi, Modena, June 10, 1840
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~Provincia Romana – Modena, 10 Giugno 1840
Padre Luigi Costa.~
Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Pax Christi
Mi prendo la libertà di scrivere con questa bella occasione due righe alla Paternità Vostra poichè ciò mi è sempre di grandissima consolazione, parendomi di stare con Lei e di udirla a rispondermi in modo da infervorarmi. Si ricorda, Padre Nostro, quando sette o otto anni fa io porsi alla Paternità Vostra nel giorno di San Francesco Saverio una supplica, in cui domandava le Missioni con condizione, che avrei ugualmente accettato di fare una scoletta in qualche città di provincia? Questo [riflesso] m’ha sempre ritenuto dal domandare altro, specialmente per timore dell’amor proprio che inganna. Nondimeno, Padre Nostro, Le aprirò il mio cuore.
Gran desiderio io avrei di darmi ad una vita apostolica, e proprio, come suol dirsi, a corpo perduto almeno qui per la nostra Italia, o per quella città che meglio piacesse all’Obbedienza. Mi pare che Iddio ne’ ministeri di predicare e di confessare m’abbia data per sua misericordia qualche abilità, e che ogni volta, che m’è lecito secondo il piacer dell’Obbedienza occuparmi in essi, Iddio benedica per singolare maniera le mie fatiche. E’ poco tempo che ho avuti alla rete due storioni di buon peso#. Dall’altra parte il darmi tutto alle lettere in maniera cioè da fare il letterato ed acquistarmi pregio e fama di tale (prescindendo da ciò che è necessario per fare la scuola, finché a Dio piace) la mi pare la cosi vuota cosa che non m’appaga, che anzi mi fa piangere, pensando che tante anime si perdono, le quali così facilmente si potrebbono salvare, quando alcuno con zelo paziente e perseverante s’occupasse di loro. Cotesto fastidio poi più cresce col crescere degli anni e del disinganno: abbonda e ribocca oggimai il mondo di letterati e fa lor plauso: ma quanto pochi, pochissimi Apostoli, e que’ che vi sono, il mondo li perseguita; eppure il bisogno è sì grande.
Tutte queste son belle cose; ma l’amor proprio che sì vede ristretto tra gli angoli d’una scoletta, è [fino, fino], e mi suonano all’orecchio le parole dell’ultima Enciclica di Vostra Paternità dove giustamente rimprovera quelli che destinati alle scuole dell’Obbedienza pensano a prediche e Missioni e si nojano del loro uffizio. Dunque fiat voluntas tua. Amen.
Ho consegnato al Padre Obrompalski una messa propria di San Gemello ch’io ho composta, perchè di consenso di Vostra Paternità ne ottenga dal Sommo Pontefice l’approvazione, se così Ella giudicherà, anzi ho aggiunto una minuta per la supplica da presentarsi, quando a Lei piaccia. Ci è stata già prima concessa quella di Santa Felicissima, ma poco è adattata: questa mi pare che s’addica meglio, e più è opportuna al fine che ho di metter fuoco nei giovani. Padre Nostro, perdoni la mia lungaggine, e mi benedica.
Di Vostra Paternità
infimo in Cristo Servo
Luigi Costa Societatis Jesu
Modena 10 Giugno 1840
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Modena 10 Giugno 1840. – Padre Costa // 1. petit missiones. // 2. Manda una Messa propria di San Gemello
Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma