Ricasoli, Luigi (1801-1876), 1839
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Ad Maiorem Dei Gloriam
Memorie intorno alla dimanda, che il Fratello Ricasoli avanza per la sua Missione in America.
Motivi per una Negativa
- Difficoltà di apprendere la lingua del paese, a cagione del suo corto talento, e del suo facile scoraggirsi in ogni studio.
- L’aggravare quella Provincia delle spese di viaggio per una Persona, che poco o nulla sarà per arrecarle di vantaggio.
- Qualche disgusto (forse) di Parenti al Secolo.
- Difficoltà per parte del Padre Rettore del Convitto dei Nobili in Roma, ov’egli serve in qualità di Computista, e di Maestrino della Scoletta di Rudimenti.
Motivi per un’Affermativa
- Sue istanze per detta Missione
- Ottima salute e complessione; come pure molta facilità di adattarsi a qualunque cibo, a qualunque sistema.
- Niuna speranza ormai, (secondo ciò che da lui e da altri si asserisce) di poterlo iniziare al grado Sacerdotale con quella scienza, che ad un qualunque Sacerdote della Compagnia quì si richiede necessaria. Laddove colà nell’America ancor meno di scienza puo essere sufficiente all’adempimento di alcuni Ministeri, come d’istruir Mori, Schiavi etcetera, e ciò attestano anche i Missionarj di quei paesi. Oltre a ciò sarebbe ognora in caso d’insegnare a quei giovani la lingua italiana, che non puo non sapere; come ancora di tenere i conti della Casa.
- Timore dei Suoi Superiori piu volte esternato, che non abbia egli da reggere lungo tempo a vedersi qui Coadiutore temporale, e mancar quindi a Dio ed alla Compagnia.
- Non sembrano molto valutabili le difficoltà che potessero mai affacciarsi per parte del Padre Rettore del Convitto dei Nobili in Roma; sì perché egli medesimo attesta
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non essergli che di piccolo aiuto, e sì perchè i due impiegucci di Amanuense della Procura e di Maestrino di primi Rudimenti da lui presentemente occupati, furono sino ad un anno indietro sempre esercitati da due ottimi Secolari, i quali senza alcun demerito e con molto lor dispiacere furono per economia dimessi.
- Il medesimo conto sembra doversi fare del disgusto possibile dei parenti, essendo molto facile il persuaderli (pei buoni Cristiani che sono) ad amar meglio di vederselo assente ma fedele a Dio, che non vicino ed infedele. Oltredichè il mezzo da indurli a volerlo essi stessi, sarebbe assai spedito, e da combinarsi agevolmente all’occorrenza.
- In maggior considerazione dovrebbe aversi l’aggravio notabile per quella Provincia delle spese di viaggio d’una Persona, che Le sarà per essere di poca utilita. Ed a questo aggravio potrebbe occorrersi quando, con licenza del Molto Reverendo Padre Generale, nel far la rinunzia che non ha ancor fatta, egli fosse abilitato a ritirare, come in deposito, quella somma che potrebbe occorrergli per tal viaggio, avuto in vista, se si stimasse opportuno, ancora il caso di ritorno.
- La difficoltà di apprendere una lingua che è necessario usare per intendere ed essere inteso non è mai tanto grande che non si vinca; e talvolta piu facilmente da chi ha minor talento per le scienze, massime se giovane. Nel caso opposto il ripiego è pronto. Sarà egli,
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siccome ha sempre dimandato di essere, Coadiutore. Ed i Superiori si troveranno colà piu liberi dagli umani riguardi, nell’accordarlo; ed egli umanamente meno esposto all’averne quando che sia, per diabolica vergogna, pentimento.
- L’Accettazione che, dietro il consenso di Vostra Paternità, ne fa volentieri il Padre [Maskerri], conosciuto pienamente lo stato della cosa e della persona.
Lo Scrivente si protesta di avere esposti questi motivi a sola maggior gloria di Dio e bene di quell’anima, dopo di aver fatta orazione, e maturamente ponderata la cosa.
Del resto si rimette in tutto e per tutto alle disposizioni di Vostra Paternità, quale prega di tener segreta a se solo questa carta di memorie avanzata.