Mengarini, Gregorio (1811-1886), Rome, December 25, 1839

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25

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~Provincia Romana – Roma, 25 decembre 1839.

Fratello Scolastico Gregorio Mengarini.~

Molto Reverendo Padre

Pax Christi

Dopo maturo esame, e coll’approvazione del Padre Spirituale pongo a’ piedi di Vostra Paternità per le mani del Reverendo Padre Provinciale questa mia supplica, perche a maggior gloria di Dio si degni di esaudirmi.

Espongo dunque a Vostra Paternità che colla vocazione alla Compagnia, cioè da circa quindici anni in quà, nacque in me, e crebbe sempre insieme la vocazione alle Missioni Straniere, nè in tanti anni v’è stato un sol momento, in cui sì nell’una come nell’altra abbia mai avuto sentimento alcuno contrario, che anzi questa è la grazia che già da undici anni tutti i dì imploro da San Francesco Saverio, di eseguire cioè questa seconda vocazione di Dio.

Nè si meravigli Vostra Paternità che mai per lo passato Le abbia manifestato questo mio desiderio, perchè quantunque mi sentissi continuamente spronato a farlo, specialmente all’inviare che Vostra Paternità faceva lettere circolari, colle quali invitava alle Missioni, nondimeno la poca virtù che in me truovava, il carico d’insegnare in cui era, e il non essere ancor Sacerdote me ne ritrassero, persuaso che non fosse ancora opportuno il tempo; quindi mi era determinato di aspettare fino a ricevere gli Ordini Sacri, e lo avrei fatto, senonchè Dio Nostro Signore negli Esercizj Spirituali dello scorso Ottobre si è degnato di volgere uno sguardo di misericordia sopra di me, e d’infondermi un nuovo Spirito, che per sua misericordia pruovo sensibilmente che va ogni di più rassodandosi, ed insieme a tante altre grazie da me nè aspettate, nè meritate, mi ha dato tali stimoli al cuore di scuoprire il tutto a Vostra Paternità che non facendolo oprerei contro coscienza, e mi renderei troppo indegno delle divine misericordie. Padre mio, con questa vocazione, di cui sono così certo come della vocazione alla Compagnia, dimando a Vostra Paternità le Missioni straniere, e se mi domandasse dove, Le risponderei che in qualunque luogo sì, ma che il mio cuore è stato, ed è sempre fisso colà dove le povere anime non hanno chi le ajuti ad uscir delle mani del demo=

//

nio, e dove maggiore speranza vi fosse di dare il sangue e la vita per amor di Gesù Nostro Capitano; e testimonio mi siano queste lagrime di consolazione che spargo mentre scrivo tai cose; faccia Dio per la sua misericordia che i miei peccati non me ne rendano indegno.

Quando dichiarai al Padre Spirituale la mia risoluzione di offerirmi a Vostra Paternità mi ritenne per allora dal farlo per meglio esplorare la volontà di Dio, e per vedere di qual disposizione d’animo sarei stato in tempo di desolazione; e in verità non andarono due giorni che permise Iddio che mi si riempisse la mente e il cuore di tale apprensione de’ pericoli d’ogni genere, de’ disagj che s’incontrano in tal ministero, che il solo pensarvi mi faceva tremare, e il demonio che vide il tempo opportuno non istette ozioso, e con mille suggestioni cercò quanto potè di dissuadermi dal manifestare questa vocazione a Vostra Paternità.

Se volessi dire per altro quanto chiaro lume abbia io avuto da Dio in quel tempo di doppia pruova troppo lungo sarei; dirò solo che tutto ciò non ha servito che a farmi viemeglio conoscere esser vera vocazione di Dio, e che ne uscii più vigoroso e più risoluto di prima; e questo è ciò che il Padre Spirituale m’intimò espressamente di manifestare a Vostra Paternità.

Quindi è che in quanto a disagj, pentimenti e pericoli d’ogni sorta, questi non saranno certamente maggiori di quelli che coll’ajuto di Dio mi sento disposto a sostenere. Omnia possum in eo qui me confortat: usque ad mortem, usque ad mortem.

Padre mio, di questo non dico altro, perche in ciò che spetta particolarmente ai requisiti che Vostra Paternità dichiarò richiedersi per le Missioni nella Sua Circolare del 1833, potrei soddisfare a voce, o in altro scritto, secondo che a Vostra Paternità piacesse.

Intanto mi permetta che sul finir questa mia supplica torni a pregare, e scongiurare Vostra Paternità per la Passione e morte del nostro divin Capitano Gesù Cristo, e pel suo sangue preziosissimo che ha sparso per tante povere anime che irrimedia=

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bilmente si perdono perchè non hanno chi le ajuti, che mi conceda questa grazia, e non chiuda a me quella porta che il nostro caro apostolo San Francisco Saverio aprì a tanto suo costo a quei specialmente della Compagnia; e se Vostra Paternità vede che io ne sia ancor troppo indegno, almeno, Padre mio, preghi, preghi nostro Signore e San Francesco Saverio che me ne rendano degno.

Padre mio, Padre mio, una sola parola di risposta, un fiat, o almeno una riga sola che io riceva da Vostra Paternità in cui mi dia qualche speranza d’essere, quando che sia, esaudito, sarà per me altrettanto fuoco, che servirà ad accrescere in me quel desiderio efficace, che Dio Nostro Signore si è degnato di communicarmi, di darmi cioè tutto a lui, e di correre sempre più nella via della Santità, e senz’altro colla Sua paterna benedizione sono

Di Vostra Paternità

Figlio indegnissimo

Gregorio Mengarini Societatis Iesu

Roma nel dì del Santo Natale di Nostro Signore Gesù Cristo 1839

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Roma 25 Decembre 1839. – fratello Gregorio Mengarini // Petit missiones.

Al Molto Reverendo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma

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Citation

“Mengarini, Gregorio (1811-1886), Rome, December 25, 1839,” ARSI, AIT 1, 310, Digital Indipetae Database, accessed November 25, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2344. Transcribed by EF.