Zerbinatti, Pietro (1809-1845), Benevento, October 24, 1838
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Pax Christi
Molto Reverendo in Cristo Padre
È già trascorso un mese dacchè mi si è compartita l’inestimabile grazia d’essere stato eletto a ministro del Santuario, e l’alto onore d’esser promosso al Sacerdozio di Cristo Signore; ed è altresì un mese che sto cercando il punto, e l’opportunità di mostrarmene grato alla Compagnia rendendole in persona della Paternità vostra cordiali i ringraziamenti, sì perchè il favore è incomparabile, sì perchè si sono postergati i demeriti miei non pochi, pe’ quali pur troppo e non meritava io tanta degnazione, e piuttosto era degno di più severi rigori. Nulladimeno giacchè la grazia mi si è fatta, a me incombe che venga a chiamarmene obbligatissimo, e in corrispondenza a dichiararmi prontissimo e desiderosissimo di ricambiare la sì degna Madre della Compagnia nel miglior modo alle mie forze possibile. E poichè so bene quanto siale caro e grato d’aver soggetti pronti in ispeciale modo alle fatiche delle sacre Missioni, ho pensato di non potere meglio addimostrare la gratitudine del mio animo, che proferendomi un’altra volta e in sì opportuna occasione dispostissimo, e sommamente bramoso di compiacerla. Se non che sembravami di non dovermi mostrare troppo propenso, ed ansioso per conseguire il sì gran favore così perchè non m’avessero a riputare più bramoso di servire la Compagnia in un luogo piuttosto che in un altro, come ancora perchè sapendo io, e tenendo fermissimo che chi cerca le Missioni debba cercarle per aver campo a travagliare e patire da Apostolo di Cristo, temetti che il cercarle oggigiorno non fosse il più proporzionato mezzo per quel fine. In verità ho pure udite ed odo novelle gustosissime dì sì cari accoglimenti di Missionari tra infedeli, e di sì fausti avvenimenti, e all’incontro. so altresì il più ampio campo che è a patire e a meglio conformarci al divino nostro Esemplare Gesù nelle nostre contrade; onde sembri più proprio al fine di un Apostolo e Gesuita accingersi al travaglio quì, che andarlo rintracciando in paesi stranieri.
Nondimeno può essere che io male malissimo mi apponga, e che se è vero tuttociò in universale, abbia però ad essere falso se si venga particolarizando. Pertanto comunque vada la cosa Molto Reverendo Padre mio io voglio, e intendo di dar piacere e il maggior piacere alla Compagnia nell’affare di cooperarsi al suo fine. Che però Vostra Paternità non voglia del tutto postergare le mie inchieste e profferte; se non altro sarò io contento d’essermi proposto, ciò che solo mi è permesso, alla qualunque sua determinazione; non lascierò intanto d’adoperarmi appresso Dio dal sacro Altare, onde non manchi d’assisterla colle divine sue ispirazioni; e poi si contenti Vostra Paternità di darmi il più presto che potrà qualche segno del suo pensare, tanto più che ora non corre più la ragione dell’essere legato dagli obblighi scolastici, per la quale penso che non abbia degnata di rescritto la mia del Gennajo scorso. Ho compito già il mio corso, e per disposizione di Dio benedetto, più presto che non mi aspettava, essendosi verificato molto appuntino quello che nella suddetta io diceva dell’esser molto prossimo a terminare degli studj; poichè col finire del terzo anno ho finito quel corso che secondo che in cielo stava scritto mi toccava; e però ripiglio l’intralasciato di ammaestrare i giovanetti dovendo insegnare l’Umanità in Benevento. Le bacio riverente la paterna mano, e con ogni rispetto mi dico
Della Paternità Vostra Molto Reverenda
Infimo servo
Pietro Zerbinatti Sacerdote della Compagnia di Gesù
Benevento 24. Ottobre 1838. | Duce San Raphaele.b
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Benevento 24 ottobre 1838. – Padre Zerbinati // 1. petit missiones // 2. Prega di qualche risposta
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Generale della Compagnia di Gesù // Roma.