Portanova, Michele (1808-1850), Naples, July 14, 1838

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14

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Pax Christi

Molto Reverendo Padre in Cristo

Dietro la lettera di vostra Paternità de’ 3. Dicembre 1833., con cui ci stimolava alle Missioni straniere, per mezzo del Padre Giuseppe Ferrari Preposito allora di questa provincia esposi alla Paternità vostra i desideri, che il Signore mi dava, di consacrarmi al ministero delle Missioni in servizio del mio Dio, ed aiuto delle anime. Ora le fo sapere, ch’io persevero ne’ medesimi sentimenti, nè mai ho ritrattato quella prima volontà. Perciò la prego a ricordarsi di me. Un cenno solo, che me ne darà, mi farà esultare d’allegrezza, e l’avrò, come mi venisse da Dio mededimo. Ben veggo, Padre mio, non essere io degno di tanta grazia, per la mia mala corrispondenza a’ divini benefizi; ma quel Signore, ch’è ricco in bontà e misericordia, spero non si lascerà vincere dalla mia ingratitudine, ma che, come è suo costume, suscitans a terra inopem, et de stercore erigens pauperem, vorrà anche questo favore aggiungere a’ molti, e grandissimi meco sinora usati. Oh, Padre mio, chi mi conceda di poter fare, che a Solis ortu usque ad occasum, come degno è di lode, così ancora lodato sia il nome santo di Dio! di poter far conoscere l’amore immenso del Cuor amabile di Gesù Cristo tanto degno di amore! Quanto mi rincresce, o Padre, che la nostra vita è così breve, e le forze umane sì deboli, che non possono lunga pezza durarla fatigando senza venir meno; e dall’altra parte il bisogno delle anime sì universale, e Iddio nella maggior parte del mondo sì poco conosciuto, e molto meno amato; onde non può bastare la breve nostra vita a farlo conoscere, e amare da per tutto. Dove però non potrà giungere il piede, o la voce, giungeranno, spero, maisempre i desideri. Io adunque mi pongo tutto nelle mani di vostra Paternità, come in quelle di Dio. Anderò ovunque m’invieranno i suoi voleri. Ove più vasto è il campo, con più ardore anelerà il mio spirito. Nulla più mi darebbe fastidio, quanto il vedermi ristretto in angusti confini; ma qualora pur così fosse in piacere a Dio, l’adempimento de’ santi suoi voleri l’avrò in luogo delle più magnanime imprese, e formerà la più soda, e la più grande consolazione. Il Padre Beltrand sento che dal Madurè domanda compagni, Ecce ego mitte me, o pure ovunque altro crede meglio, in cui per avventura fosse maggiore il bisogno. Ecco, o Padre, il cuore mio a lei aperto. Temo in verità delle mie forze, non già del corpo, che stimo averne abbastanza, ma sì dello spirito, che non m’abbia a mancare ne’ cimenti, ne’ disagi e pericoli, compagni inseparabili di questo apostolico ministero. Ma ciò non ostante io mi affido tutto nel braccio potente di Dio, il quale infirma mundi eligit, ut confundat fortia; e volentieri mi glorierò in infirmitatibus meis, ut inhabitet in me virtus Christi. Quel Signore, che ha ispirito a me il desiderarlo, ispiri alla Paternità vostra quae sit voluntas eius beneplacens et perfecta, ed egli faccia, che in me e di me sia questo perfettamente adempiuta.

Della Paternità Vostra molto Reverenda.

Infimo Servo in Cristo

Michele Portanuova della Compagnia di Gesù

Gesù Nuovo in Napoli 14. Luglio 1838.

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Napoli. 14 Luglio 1838. – Michaele Portanova // Petit missiones.

Al Molto Reverendo Padre in Cristo // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma

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Citation

“Portanova, Michele (1808-1850), Naples, July 14, 1838,” ARSI, AIT 1, 241, Digital Indipetae Database, accessed September 19, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2283. Transcribed by EF.