Pavesio, Domenico, Rome, January 25, 1838
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~Provincia Romana – Roma 25 Gennaio 1838.
Fratello coadiutore Domenico Pavesio~
Pax Christi
Vengo umilmente Genuflesso, ai piedi di Vostra paternita a ricordarli l’ardente mio desiderio chè hò di andare a patire i disastri di qualonque sorte nelle Missioni in qualonque parte del’mondo, purche vi sia da soportare ò per amore ò per forza penurie, povertà, persecuzione timori fame sete fatiche di di qualonque sorte, servire agli infermi barbari di giorno e di note per guadagnarli a Dio è aiutarli fare una buona morte da Cristiani questo è l’unico fine di questa mia brama, non e altro che offerire a Dio un atto piu Generoso della mia vita, coll’espormi ad ogni sorte di martori è patimenti e con tutto il fervore del mio spirito desidero di servire ai missionari perche essi ingolfati nella Grande inpresa delle Anime pocco o niente pensano a se stessi, ed io spero col ajuto di Dio di darli qualche socorso, ò sani ò infermi che siano, io farò i possibile dì usare la Massima industria accioche essi si mantengano sani e Robusti, per Combattere piu vigorosamente contro i nemici della Santa Chiesa, e vero che vi sono molti pericoli di Anima e di Corpo, ma quelli che non Confidano nelle loro proprie forze e industrie, ma quelli che non co si abbandonano totalmente con Gran Confidenza in Dio che stà sempre presente e ea stretti fortemente e constantemente a Crocifisso non perirannob Già mai, jo povero e miserabile peccatore che Già sono Scorsi 14. anni senza accorgermi, da che il Signore per sua bontà e misericordia si è degnato di chiamarmi in questo Paradiso Tereste della Compagnia di Gesù Ringrazio mille volte Iddio e Maria Santissima e il Nostro Santo Padre della pazienza e Carità nel tolerarmi benche indegnissimo è inutil Servo, ma però no mi perdo di Animo confidando nella Misericordia infinita di Dio mi Getto dinovo ai piedi di Vostra Paternita e lì chiedo con tutto il fervore del mio Cuore la Grazia di esser amesso tra quei fortunati conquistatori di Anime tanto preziose a Dio, che Gesù Cristo a stimato bine per l’amore chè li porta a dare tutto il suo preziosissimo sanguec e la sua vita per esse, non mì fa Maraviglia che scappì fori un qualche Saverio che vada l con tanta avidità in cerca di esse smarite, e Dio [lì vol salve]
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O! Se il Signore mi facesse degno almanco di pulire le scarpe ai missionari e prepararli qualche ristoro sarei fortunato, cosi sfogare e sazziare la mia fame e ardore di faticare al Servizio dei Missionari e dei Novelli Cristiani sino al ultimo respiro, Confesso che sono indegno di tanta Grazia, ma per i meriti di Gesù Cristo, spero e la dimando confervore e perfetta Rassegnazione al suo volere tanto del sì come del nò
Prego vostra Paternita pregod a fare qualche memento per mè è disponghi pure di mè con piena libertà perche io non altro che fare la Volonta di Dio, e la riconosco nei cenni dei Superiori,
umilmente prostrato a suoi venerandi li chiedo perdono del disturbo che hò dato e la prego a darma la Santa Bedizione col intercedere il perfetto adempimento al Voleri di Dio.
umilmente li bacio i Santi piedi, e mi dichiaro di Vostra Paternita,
umilissimo servo suo ubbidientissimo e rispettossimo,
Fratello Domenico Pavesio della Compagnia di Gesùe
- di Genaio 1838.
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Roma 25 Gennaio 1838. – fratello Pavesio Coadjutore // petit missiones // Al molto Reverendo Padre // Il Padre Giovanni Rottaam // preposito Generale // Della Compagnia di Gesù // Casa Professa al Gesù