Tomatis, Giovanni Battista (1814-1848), Novara, April 3, 1843
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Molto Reverendo in Cristo Padre nostro
È tanto tempo che sento in me il desiderio delle missioni straniere che io crederei di resistere alla vocazione divina se non lo manifestassi alla Paternità Vostra. Io veramente arrossisco al pensare alla gran temerità con cui il più miserabile dei figli della Compagnia osa domandare la maggior grazia che essa possa concedere ai suoi operarii più fervorosi qual è l'inviarli alla conversione degli infedeli. Ma pure se la bontà infinita di Dio non ostante la mia indegnità mi vuole alle missioni, debbo io bene obbedire. Ora che Iddio realmente a quella mi chiami, io più vi sento più men averto; primo perchè essendomi esaminato se vi sia qualche fine umano che a ciò mi muova non ne ho trovata alcuna; mentre nel mio impiego di padre spirituale dei convittori in cui mi trovo già da tre anni vivo assai contento e dei superiori, e degli altri tutti; malcontento solo di me medesimo che non mi desto mai dalla mia tepidezza. Inoltre quello che mi eccita questo desiderio delle missioni si è unicamente la compassione di quelle innumerabili anime che si trovano tuttora senza il lume della fede; e la speranza di poterlo o coll'ajuto divino comunicare ad alcuno di loro.
Questo desiderio poi è in me radicato già da molti anni. Nato il giorno di San Francesco Xaverio ho sempre avuto qualche divozione a questo gran santo ed insieme qualche desiderio delle missioni: ordinato poi sacerdote nel secolo questo mi si accrebbe in maniera che io cercai efficacemente di effettuarlo. Ma la divina provvidenza volle che andato a vuoto due mezzi che io avea messi in opera onde partir per le missioni, mi appigliassi finalmente a quello di entrar in una religione di quello che inviano missionarii. Tra le altre, poi scelsi la Compagnia, da me in allora niente conosciuta, unicamente perché era la madre del gran Xaverio ed in essa potea avere maggiore speranza delle missioni. Così il desiderio di questo è quello che mi indusse ad entrare nella Compagnia, ed in essa mi venne sempre crescendo; benchè la mia indegnità mi abbia sempre trattenuto dal manifestarlo alla Paternità Vostra.
Ora finalmente cominciando il cinque di marzo la novena di San Francesco Xaverio detta della grazia, questa appunto delle missioni io domandai al Santo. Feci in essa gli annui esercizi spirituali e nel giorno dell'elezione esaminando questo mio desiderio secondo le regole del nostro Reverendo Padre Ignazio ne dedussi quanto sto scrivendo alla Paternità Vostra, previa l'approvazione del mio padre spirituale e del nostro Padre Rettore, il quale ambedue esortarono a tosto notificarlo a Vostra Paternità.
Io esposi tutto questo alla Paternità Vostra affinchè vedendo quanto ingratamente io abbia per tanto tempo resistito alla vocazione divina, mi permetto almeno adesso di secondarla al più presto possibile. In quanto all'imparar le lingue necessarie spero che col tempo e la pazienza vi riuscirò. Le forze corporali parmi di averle abbastanza robuste perché ho sempre goduta ottima sanità sino all'anno scorso in cui feci una malattia d'infiammazione ed anche da questa sono guarito assai bene, senza altro incomodo che un piccolo residuo di debolezza la quale va via diminuendo ogni giorno più. Fosse pur vero che andasse anche ogni giorno più diminuendo la mia tiepidezza!
Spero però che mentre io faticherò per Dio, la sua divina grazia sostenterà la mia fiacchezza. Onde confidando in quella attendo con ansietà il momento in cui vegga consolati i miei desiderii dalla Paternità Vostra.
Se nelle missioni avrò la sorte di battezzare anche un solo bambino moribondo, questi in cielo pregherà per la Paternità Vostra e le sarà poi da qui quel rendimento di grazie che io tenterei in vano di farle per una grazia così preziosa.
In fine la prego della paterna sua benedizione e bacciandole riverentemente le mani mi protesto della paternità vostra molto Reverenda
Infimo in Cristo servo e figlio
Giovanni Battista Tomatis della Compagnia di Gesù
Novara il 3 aprile
1843.
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Novara 3 aprile 1843 - PadreTomatis // Chiede con molta istanza le // Missioni estere, e ne espone le // ragioni, specialmente de' maggiori // lumi avuti negli esercizi fatti nelle // novene di San Francesco Xaverio della Grazia // Al molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale // della Compagnia di Gesù // Roma.