Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro Generale Societatis Jesu

Pax Christi

Jo penso che la troppo lunga dilazione da me premessa di circa 20 mesi senza farle alcun motto per le missioni faccia dubitare Vostra Paternità che io ne abbia perduto il desiderio.

primo perché Gente di questo taglio non sono necessarie per le missioni che anzi gli riescon di peso. Secondo perché non vi vede alcun capitale di Spirito. Terzo perché non vi scorge alcuna di quelle doti necessarie in chi umanamente parlando dee accingersi a tali imprese al che rispondo che a queste e a quante altre dificoltà di simil fatta potrebbero farlesi innanzi? A me non si convien rispondere se pur non fosse per rammentarle ciò che in simili occasioni solea ripetere il Nostro santo Padre Ignatio cioè che il potere e il volere di Dio non istanno obbligati alle leggi dell'Ordinario.

Non dimeno sappia Vostra Paternità che dove io dovessi essere inviato io spererei che la cosa riuscirebbe forse meglio di quello che pare ecc.

Tanto più poi se nell'occasione che il Reverendo Padre provinciale viene in visita in questo Collegio di Ferentino gli dice che nel suo ritorno in Roma mi conduca seco acciò mentre starò quivi aspetando l'ora della mia partenza possa in tanto sempre meglio provedermi per quel che riguarda lo spirito di ciò che insegna l'Apostolo ecc.

Per provedermi nel temporale massime della Carità che permettendolo Vostra Paternità mi sarà il Carissimo in Christo il fratello Antonacci con l'insegnarmi qualche cosa di medicina ecc.

Ciò premesso prego di novo Vostra Paternità perché m'invii perché se non sarò buono per raccoglier manipoli sarollo per raccoglier qualche spiga ed oh me beato se mi sarà dato di guadagnare anche una anima sola Padre io capisco che parlando con chi parlo a me non si conviene dire altro. Io aspetto in silenzio e nella speranza.

Mi dichiaro suo inffimo in Cristo figlio Francesco Sordini Societatis Jesu

Ferentino febbraio 1844. Fratello Sordini coadiutore // Chiede di nuovo le Missioni estere