Stevani, Gaetano (1819-1875), Reggio di Modena, October 15, 1852
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Molto Reverendo in Cristo Padre mio Generale
Pax Christi
Non le sia discaro, Molto Reverendo Padre Generale, che un'altra volta con figliale sommissione e amorevolezza le esponga le disposizioni dell'animo mio rispetto alle missioni estere tra gli Infedeli. Nulla le dico del lungo tempo da che le sto spasimando, ne' de' forti motivi che mi v'inducono; ché ciò è ben noto alla Paternità Vostra, e per le passate mie lettere, e forse meglio pel mio Provinciale, e per i Reverendi Padri Studer e Rubillon. La lettera che Vostra Paternità si è compiaciuta inviarmi il 13. Luglio 1852. mi ricolmò l'animo di soave contento, e di più gran confidanza; sopratutto in veder ch'Ella non pur approvava que' miei desideri, ma sì anche con cuore paterno ne sentia consolazione riserbandosi il solo giudizio de' miei due Provinciali di Francia e di Venezia per darmene la decisione. Tutto mi dicea essere imminente il compimento di sì bella grazia cotanto da me spasimata. Ma ciò a Dio non piacque.
Il Reverendo Padre Studer che dia ciò ha scritto alla Paternità Vostra senza poi averne risposta, mi ha consigliato sul serio ad esporre di bel nuovo con tutta sommissione alla Paternità Vostrale interne disposizioni prima di lasciare la Francia; ed io l'ho fatto con una mia del 21. Giugno da [Paragi]: il non saper poi seb quella sia alla Paternità Vostra pervenuta m'ha indotto a scriverle ora un'altra volta. Una forte debolezza di stomaco e di tutta la persona, cosà che non avea in tal guisa mai provata, ha deciso i Superiori a richiamarmi quanto prima in Italia. Il viaggio per terra e per mare m'è riuscito vantaggioso a meraviglia. Dopo 8 o 10 giorni dal mio ritorno in Reggio ho ripigliato l'antico vigore, e da più di due mesi mi trova assai più sano e forte che negli anni passati. Il Reverendo Padre Fouillot avendomi allorac veduto in decadimento di forze non credea esser io atto al duro genere di vita di quelle difficili missioni in Cina; altramenti la pensavano il Reverendo Padre Studer, ed altri Padri gravi, che anzi mi facevano animo a pregar di continuo Iddio e la Santissima Vergine per ottenere un così prezioso favore. Quanto a me parmi d'avermi espresso abbastanza; no vo' instare più oltre per tema di tirare il volere de Superiori al mio per sola e troppa importunità d'instanze. Vostra Paternità sa i motivi che mi vi spingono: me beato se il Signore mi faccia degno di tutto sagrificarmi per lui e per la conversione di que' miseri: dove poi non ne fossi degno, e a Lui non piacesse, sono perfettamente disposto ad offerirgli anche
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questo sagrificio, per me forse il più grande. A questo poi mi assoggetterò tanto più volentieri, in quanto col desiderio di quelle straniere missioni non altro cerco che il maggior gusto e gloria di Dio. Accolga la Paternità Vostra questa nuova espressione de' miei sentimenti che a Lei invio con perfetta sommisione e uniformità d'intelletto e di cuore alle paterne sue disposizioni. Solo umilmente la prego a farmi in qualche modo sapere se Le sia pervenuta la presente per mia maggior consolazione e pace di cuore. Bacciandole ex corde la mano Le prego dal Signore ogni abbondanza di celesti benedizioni.
A Suoi Santissimi Sacrifici in gran maniera mi raccomando.
Della Paternità Vostra figliuolo obbedientissimo in Cristo
Gaetano Stevani Societatis Iesu
Reggio 15. Ottobre 1852.
(a) di nell'interrigo
(b) se nell'interrigo
(c) ra nell'interrigo
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Reggio. 15. Ottobre 1852. Padre Stevani // Petit Missiones Sinenses
Al Molto Reverendo Padre Giovanni Roothaan // Generale della Compagnia di Gesù // Roma