Pavarelli, Giuseppe (1822-1864), Reggio, February 6, 1853
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~Provincia Veneta - Reggio, 6 febbraio 1853.
Fratello Scolastico Giuseppe Pavarelli.
petit missiones~
Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro.
Per la prima volta, che ho il bene, e la consolazione d'indirizzarmi immediatamente alla Paternità Vostra molto Reverenda, e per tal modo riverire lei comun Padre della Compagnia nostra, né cui figli sebbene indegnissimo ho la sorte di essere annoverato; mi fo ad esporle il desiderio, che ho d'essere mandato, quando ella lo giudicherà in piacere di Dio Nostro Signore, alle Missioni trà gl'Infedeli. Ben molto prima d'ora le avrei esposto questo mio desiderio, se non mi fossi regolato col parere de' miei Superiori. Ora che il Reverendo Padre Rettore di questo Collegio, interrogato da me nell'ultimo rendiconto di coscienza fattogli nella prossima passata rinnovazione se credeva a proposito di fare tale domanda alla Paternità Vostra, m'ha risposto, lui credere, che questa mia petizione le sarà di gradimento; mi sono reso ardito di porgernele preghiera. Ed affinchè ella sia più facilmente mossa ad esaudirmi, le rendo noto, che questo mio desiderio, cui non dubito postomi in cuore dal Santo Spirito, incominciò fin prima del mio entrare nella Compagnia. Piacendo a Gesù Cristo Signor nostro di trarmi dal lezzo di tanti peccati, nè quali mi trovava immerso, mi eccitò ad abbandonare il Mondo, ed a ritirarmi per fare penitenze di tante mie colpe. In quello stesso tempo mi si rappresentava alla mente, come pure al presente, che ben'acconcio mezzo, onde soddisfare i miei debiti colla divina giustizia, sarebbe dedicarmi alla conversione degl'Infedeli: e me ne sentiva accendere in
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cuore il desiderio di tal maniera, che mi rendeva perfino inquieto.
Allora credei di soddisfare a questa chiamata dimandando d'entrare nella Compagnia; dicendo a me stesso, dopo farò la volontà di Dio. In seguito poi sempre, e costantemente ho sentito il medesimo desiderio. E sebbene le debba confessare ingenuamente, che lungi dal corrispondere a tante grazie sono stato molto ingrato, ed infedele a Dio: tuttavia questo desiderio non m'è venuto mai meno, anzi m'è stato di sprone a pensare un po più seriamente alla salute dell'anima. Perciò ora che i miei studii di Teologia vanno accostandosi al fine, essendone questo il terzo, e forse l'ultimo, ho creduto bene di esporle questi miei sentimenti, e desideri, i quali se verranno dalla Vostra Paternità bene accolti, ed esauditi, me ne terrò sommamente avventuroso, e le professerò eterna obbligazione. Faccia la divina providenza, che questi miei voti sieno da lei esauditi, e che questo a lei inspiri alla maggior gloria di Dio, ed a salute dell'anima mia. Spero, che benigno mi compatirà d'averla così a lungo trattenuta, e che gradirà la mia più sincera, e figliale soggezione, onde le bacio la mano, e le chieggo la sua paterna benedizione protestandomi
Della Paternità Vostra molto Reverenda
Umilissimo Obedientissimo in Cristo Figlio
Giuseppe Pavarelli della Compagnia di Gesù
Reggio di Lombardia 6. Febrajo 1853.
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Reggio 6. febbraio 1853. Fratello Pavarelli // Petit Missiones
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale // della Compagnia di Gesù // Roma