Forti, Benedetto , Rome, July 22, 1848
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Molto Reverendo in Cristo Padre
Che bella occasione mi si presenta, mio Padre, da potere con vostra Paternità almeno una sol volta con libertà communicare gl'interni miei sentimenti. So che una lettera non mi permette appieno spiegarli, vorrei di presenza tutti quanti esporli: ma bisogna soggettarsi à divini voleri, e stare tranquillo. Le confesso, mio caro Padre che l'amore alla mia buona Madre non è per nulla diminuito, anzi esso è vieppiù cresciuto, e sento il desiderio di riunirmi alla sudetta mia Madre, non più mesta ed afflitta, com'è al presente, dacchè sono Sacerdote non ho mai tralasciato celebrare il divin Sacrificio, e per mia consolazione, di frequente ho esercitato questo sacrosanto Ministero nelle Cappellette di Sant'Ignazio. Le cose spirituali, ossia l'orazione, gli esami, la corona, le litanie, ogni giorno procuro di fare con quella divozione che mi è communicata da dio benedetto, e a dire il vero, debbo confessare che non è scesa. Io mi ritrovo ad abitare in casa [...]giorgi, ottima e pietosa Famiglia, dalla quale lo spirito mio non riceve punto di ostacolo a tenersi unito con Dio: ho dato ogni tempo ad attendere allo studio, e l'ho compiuto in ciò che riguardava il corso del corrente anno sotto la direzione ancora del Padre Iannucci. Ieri mi recai dal Padre Provinciale, il quale vive con tanta pace, che fa consolazione; eppure da quanti negozi è travagliato! Ho letto con piacere la sua Enciclica intorno il culto al Cuore Sagratissimo di Gesù, e procurerò tenermi stretto a questo Pietoso Cuore, fonte d'ogni santità e perfezione. Vengo ora a ricordarle quanto con due mie lettere, ed anche di presenza le communicai quì in Roma. Che n'è Padre della mia Missione? Veggo tanti de' miei che hanno ottenuto sì bel favore, ed io ne sarò ritratto? Deh mi consoli: Ella mi disse che ordinato sacerdote m'avrebbe appagato: Sacerdote lo sono per grazia del Signore; ora compiuta questa condizione, non rimane senonchè Vostra Paternità mi benedica, e nel nome di dio m'invii a far bene alle anime dè poveri selvaggi, chè questo io desidero. Preghi per me, mio amatissimo Padre, e se si degnasse anche una riga sola indirizzarmi mi terrei beato assai: chè nello stato presente non si può desiderare conforto maggiore che questo. Le domando la Santa Benedizione, e con affetto filiale sono
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Infimo in Cristo Servo
Benedetto Forti Societatis Iesu
Roma 22. Luglio 1848
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Roma 22 Luglio 48. - Benedetto Forti // petit missiones.
Al Molto Reverendo Signore [Procuratore...] // Il Signor G[iovanni] R[oothaan]