Messea, Carlo Evasio (1815-1897), Turin, November 2, 1847
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Pax Christi
Molto Reverendo in Cristo Padre
Già l’anno scorso, in occasione che il Padre Provinciale domandò il nome di tutti quelli, che in questa Provincia Torinese si sentivano chiamati da Dio alle estere missioni, io pure diedi il mio nome. Qualche tempo dopoa mi rivolsi nuovamente al Padre Provinciale affinche mi ottenesse ciò dalla Paternità Vostra. Ora finalmente io mi rivolgo direttamente alla Paternità Vostra Reverenda affinche ella voglia concedermi questa grazia, la quale è l’oggetto dei voti dei miei più teneri anni, [come] grazia, che io domandava a Dio nelle prime comunioni che io faceva. Anzi se ben mi ricordo quando ancor giovinetto io mi accostava la prima volta alla mensa Eucaristica la grazia speciale che io domandava a Dio era questa: che egli mi chiamasse alla Compagnia di Gesu, che mib chiamasse alle missioni, che mi desse la grazia di finire la vita in mezzo alle fatiche dell’apostolato, o per le anime, o per la fede. È pur vero, o Padre mio Reverendo, che uscito io dal Convitto nostro di Novara, dove io fui educato, e trovatomi quasi libero di me, ebbi la disgrazia di lasciarmi sedurre, e strascinare dalla corrente delle passioni, e dimentico della grazia, che io tante volte aveva domandata a Dio, e dei consigli dei miei buoni institutori, errava naufrago e spensierato per quel mar tempestoso, ne altra tavola di scampo mi era rivato nel mio fatale naufragio che una sola idea di devozione alla Santissima Vergine Addolorata.
Ma Iddio mentre io da lui ne andava più che mai errando lontano, alla eta di 25 anni, mi seguitava colla sua misericordia, e si ricordò il voto che io giovinetto faceva ai suoi [altrari] ricevendo il suo figliuolo, e cosi repentinamente, e con tanta forza e vigore mi chiamò a se, che io subito dovetti ubbidire quasi peròc mio malgrado, chè vano era il ricalcitrare contro si fatto stimolo.
Ricevuto nella Compagnia mi rammentai la preghiera che io faceva fanciullo, e vedendo che Iddio già aveva ricolmi la metà de miei voti, si accese nuovamente in me la brama delle missioni. Ora io crederei mancare alla mia vocazione, se nello stato in cui sono di buona sanità, e già alla età di quasi 33 anni ritardassi ancora di esporre alla Vostra Paternità Molto Reverenda questi miei desideri e non credessi di ottenerne l’adempimento. Le protesto però che quello che io
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voglio non è che la gloria di Dio, e che se la Vostra Paternità Molto Reverenda credesse che fosse maggior gloria di Dio, che io qui faticassi, di buon grado ancor che ciò debba costar molto al mio cuore farò questo sacrificio.
La missione che io desidererei, ed a cui sento moltissima inclinazione, e quella dei selvaggi di America, non ne ricuso però qualunque altra che Vostra Reverenza volesse darmi.
Sperando che Vostra Paternità Molto Reverenda vorrà concedermi questa grazia, mi raccomando ai Suoi Santi Sacrifici e mi dico con tutta la stima
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Infimo in Cristo Servo
Carlo Evasio Messea scolastico Societatis Iesu
~Il Maestro Messea che domanda quì presente da me due parole in conferma della sua supplica si trova in età di 33. anni sul punto di entrare nel corso biennale di Teologia intanto che continua la sua missione di sorvegliante al Carmine.
Credo che abbia buone parti pel Ministero al quale aspira. Non sollecito la grazia mentre sono nel punto di perdere in questo Collegio istesso un suo Compagno assai prezioso per questa casa, e malato mortalmente.
Quando la volontà di Dio si spiegasse in favore dell’America, senza danno della presente nostra Missione, (veramente già fatta per noi in patria quale Missione Straniera) godrà di vedere tra gli altri accorrere ai Selvaggi un Missionario idoneoquanto il Maestro Messea salvandovi molte anime, e acquistando per sè una corona invidiabile.
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Infimo in Cristo Servo
Fratello [Pellico] Societatis Iesu
Torino 2. Novembre 1847~
(a) dopo nell’interrigo
(b) mi nell’interrigo
(c) però nell’interrigo
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Torino - 2. Novembre 1847. Maestro Messea // Petit Missiones cum commendatio//ne Patris Provincialis -
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan preposito generale // della Compagnia di Gesù // Roma