Torti, Benedetto (1817-1880), Rome, October 27, 1847
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~Provincia Romana - Roma, 27 Ottobre 1847
Fratello Scolastico Benedetto Torti.~
Molto Reverendo Padre
Pax Christi
Compie oggimai un'anno, ch'io da Loreto le scrissi una mia, nella quale le faceva noto il veemente desiderio, che piacque a Dio nostro Signore spirarmi per le Sante Missioni. Ora mi trovo negli Esercizi Spirituali, e propriamente nella meditazione del Regno di Cristo. Mi creda, Padre veneratissimo, ch'io mi sento piucchemai stimolato a fargliene una seconda dimanda, confortato a questo dalle parole del Santo Vangelo "pulsate, et aperietur vobis": e credo che Vostra Paternità mi vorrà perdonare, se nuovamente vengo ad incommodarla, ed a pregarla in visceribus Iesu Christi, perché si degni, avute in considerazione le cose già manifestategli nella prima lettera, soccorrere ad un poveretto infelice, che da Vostra Paternità, tenente il luogo di Dio, aspetta solo la bramata consolazione. E che potrei fare, per addimostrar verace questa mia risoluzione? Ella mi ponga pure alle prove: chè il Signore, il quale mi chiama, darammi forza a tutto compiere con ardore. La Missione del Padre Basile mi attira il cuore: ma se questo, a motivo de' soggetti che vi sono, non si potesse per ora effettuare; la scongiuro a rendermi pago con l'altra del Libano, essendo questi appunto i luoghi del mio desiderio. Ed invero mi sentii fortemente angosciato, quando nel recarmi da Vostra Paternità vidi nell'anticamera un Padre, che seppi essere destinato al Libano; proviene l'angoscia dal considerare che altri entrano nel luogo da me sospirato, ch'Ella voglia porre il suo termine ai miei voti. Quindi è che con tutta sommessione (avendovi ben bene considerato sopra, e conosciutone il meglio per l'anima mia) io imploro, siccome caparra di felice evento, la concessione di poter fare anni due solamente di Teologia, affine d'essere quanto prima abile a ciò che il cuore agogna: e le prometto, che questi due anni verranno da me occupati nello studio con quanta premura e diligenza maggiore si possa, sperandone frutto abbondante per il santo fine che mi move. Laonde genuflesso a' suoi piedi, siccome Vicario in terra di Gesù Cristo, dimando il fortunato sì, accertandola che il suo assenso mi servirà di stimolo maggiore a camminare nella via di Dio, ed a rendermi sempre più grato alla Divina Bontà. Ai Suoi Santi Sacrifici molto mi raccomando, e sono
Di Vostra Paternità molto Reverenda
Vero ed Infimo Figlio in Gesù Cristo
Benedetto Torti Societatis Iesu
Collegio Romano 27. Ottobre 1847.
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Collegio Romano 27 Ottobre 1847. fratello Torti Benedetto Scolastico // Chiede le Missioni di Dalmazia o del Libano; e peritò di sbrigare gli studj -
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Generale della Compagnia di Gesù // Nella Casa Professa di // Roma