Scaramuzza, Sebastiano , Verona, October 18, 1847
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~Provincia Veneta - Verona, 18 Ottobre 1847
Fratello scolastico novizio Sebastiano Scaramuzza.
petit missiones~
Molto Reverendo in Cristo Padre!
Pax Christi
Prego Vostra Paternità a perdonarmi se anche quest'anno, come l'anno passato, vengo a supplicarla di volermi concedere le tanto sospirate Missioni. Io ne sento tanto desiderio che più resister non posso, e mi costringe a chiederle a Vostra Paternità un'altra volta. Quando Le mandai la prima lettera in cui la scongiurava di appagare le ardentissime mie brame, mi fece rispondere dal Reverendo Padre Rettore; piacerle questo mio desiderio, ma che per adesso mi acquetassi, stante la mia giovinezza, e che, cresciuto poi in virtù, e fatti gli studj, forse il Signore sarebbesi degnato di consolarmi. A questa risposta io mi posi in pace, offrendo a Dio il mio desiderio, e rassegnandomi al suo beneplacito. Ma questa brama infocata delle Missioni non che scemarsi, mi si va più sempre accelerando nel cuore, sicché d'allora in poi, ed a' presso ad un'anno, mi si é accresciuta del doppio. Sono continuo sul domandare al Padre Rettore, ed al Padre Provinciale che procurino di farmele ottenere da Vostra Paternità. Il primo mi da sempre speranze, e mi suggerì di scrivere a Vostra Paternità in fine del mio noviziato, come fo colla presente; il secondo mi rispose una volta che dopo fatti gli studj Dio sarebbesi ricordato di me, ma per solito altro non fa che invitarmi a lodare il Signore con quel versetto: Laudate pueri Dominum, laudate nomen Domini, e mi lascia così all'asciutto. Non però io mi perdo d'animo coll'ajuto del Signore, e confido in Maria che otterrò le Missioni quantunque mi fosser contrarj tutti quanti gli uomini. Oh se sapesse, Padre mio, come senza posa, e ardentemente io prego, e scongiuro questa Madre misericordiosissima a farmi finalmente arrivare alla meta dei miei desiderj. Dico finalmente; poiché non creda già che sia soli in questi due anni che passai nella benedetta Compagnia di Gesù, che io sentomi grandemente inclinato alle Missioni. Egli è ben molto più.. Fino al secolo io avea questo desiderio; fin d'allora sospirava alle Missioni, e piangeva perché non vi poteva andare, né sapeva trovar modo di arrivarvi. La Madonna Santissima mi mostrò la Compagnia, e mi dava sicurezza che, entrando in questa sarei sicuro delle Missioni. Ed oh! Per seguire la volontà di Dio, quanto non dovetti fare, quanto patire.... Le basti sapere che io arrivai qui a Verona di notte, solo da presso 200 miglia distante, in una città così grande, in cui non era mai stato, in cui non conosceva persona di sorta. Per sopra più ci avea indosso una piccola febbretta, oltre una certa natural timidezza il che tutto superai per piacere a Dio. Dovetti prendere come una specie di fuga, ne viddi pure mia Madre prima di partire; tutto per potere, entrando nella Compagnia, essere Missionario.
Ed era disposto essere ancora di più, poiché venuto a Verona, né mi volendo prudentemente accettare il Padre Rettore, perché siccome non aspettato, era ragionevole il dubitare che fossi un raggazzo vagabondo, io era risoluto di venire a Roma a cercar ivi d'essere ricevuto nella Compagnia, e m'era già informato delle città che dovea passare per giungervi. Ma la Madonna mi consolò poiché, gittatomi a' piedi del Padre Rettore mi accettò nel Noviziato con mia altra grandissima consolazione. Oh quanto mostrò di prediliggermi la Madonna! Era assai tempo che io le chiedeva la Compagnia; Essa si degnò consolarmi... Ma ho ancora due grazie che le chiedeva, e le chiedo presentemente ad instancabili preghiere, e sono: le Missioni, e poi il martirio. Prima le Missioni... Voglia questa mia dolcissima Madre servirsi di Vostra Paternità per consolare questo suo affezionatissimo, benché indegnissimo figlio. Io per consolar la Madonna ne' suoi dolori, la notte del Venerdì Santo la passai sempre meno un'ora con Esso a' piedi di Gesù Sacramentato, e Le offrii questo piccolo conforto perché Essa consolasse anche me, inspirando a Vostra Paternità di mandarmi alle Missioni. La Madonna che largamente ricompensa anche un minimo fioretto, spero che guarderà benigna la mia offerta. Di più, io sto sempre scongiurando Gesù Sacramentato per la medesima cosa. Anzi questi 8 giorni di Esercizj che feci in preparazione ai Santi Voti li passai quasi continuamente davanti a Lui, e tutte le preghiere che feci, le ho offerte tutte affinché conceder mi volesse le dilette Missioni. Ed è possibile che dopo tanto pregare non abbia ad ottener niente da Gesù Cristo che disse: chiedete, e riceverete, piacchiate, e vi sarà aperto? Oltre le preghiere offersi ed offro tutt'ora quelle penitenze che la santa obbedienza mi permette di fare. Il mese scorso fui mandato con mio straordinario contento ad un pellegrinaggio nel quale patii fame, sete, e fui costretto dormire due volte sul
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fieno, ed un'altra sui nudi mattoni, e ciò tutto presentai al Signore affinché volesse consolarmi. Non dico io questo, Molto Reverendo Padre perché mi pensi essere qualche cosa, o mi lusinghi che per buono mi stimi Vostra Paternità; Dio me ne guardi! ché in quella vece m'è forza confessare che trovomi molto indietro nella via del Signore, e se avessi ad accennare alcune sole delle mie miserie, sarebber cosa da far spaventare. Solo le palesai il sopra riferito per darle ad intendere quanto infuocata sia la brama che nutro nel seno per le Missioni; e perché so che parlo con Vostra Paternità cui per non meritata grazia del nostro buon Dio, posso chiamare mio Padre. Torno dunque a pregarla, a scongiurarla per amor di Gesù e Maria di non volermi lasciare sconsolato. Adesso ho finito il mio Noviziato ed all'ora in che arriverà alla Vostra Paternità questo mio foglio avrò già incominciati gli studj. Non potrei [mo'] seguitar questi studj anche ne' Collegj che ha la Compagnia in America? Ed i Nostri non hanno forse un Seminario anche nella Cina? Non potrei anch'io essere uno di que' giovani che ivi si educano? Mi accompagnerei coi primi Padri che c'andranno come un povero servitorello, e così assistendomi Iddio, vi giugnerei. Non dica Vostra Paternità che questa sarebbe una cosa stranissima e di somma inprudenza, e fors'anche ridicola il mandar alle Missioni un giovanetto; poiché cessa tutto questo quando lo vuole Iddio, ed almeno per me Dio lo vorrebbe, quando 'l volesse Vostra Paternità. Mi dirà Vostra Paternità che l'educazione la posso ricevere anche quì. Questo non può negarsi; ma quanto più Apostolica la riceverei in que' Collegi che sono dirò cosi campì aperti di battaglia, che in questi quì, tranquilli, e pacifici. E poi; quando mi ci mandasse, io sarei estremamente contento di fare anche il mestiero di semplice catechista in vita, per il che non è necessaria tanta scienza ed età, leggendosi nelle lettere dei Missionarj che il fanno quest'opera dei giovani selvaggi; tanto più che l'essere Sacerdote mi mette timore, per dover ascoltar le Confessioni, e quindi d'ogni fatta peccati. E se di questo non sono giudicato capace, mi contento del grado di Fratello Coadjutore, a cui mi sento tanto inclinato. Li muovo, Padre, a compassione di me; procuri di fare ogni sforzo onde consolarmi. Io intanto, specialmente domani dopo che avrò fatto al Signore l'Olocausto di tutto me stesso per mezzo dei Santi Voti, il pregherò con tutte le mie forze a muovere il cuore di Vostra Paternità a mio favore. Ardisco per ultimo di pregar Vostra Paternitàa voler darmi la consolazione di ricevere da Lei due linee in risposta a questa mia, scritta di suo pugno, le quali avrò care come un tesoro, e mi metteranno in cuore gran fervore. Implorando pertanto la paterna sua benedizione, mi dichiaro
Di Vostra Paternità Molto Reverenda umilissimo ed Obbedientissimo Figlio in Gesù Cristo
Sebastiano Scaramuzza Della Compagnia di Gesu.
Dal Noviziato di Verona 18 Ottobre, Anno 1847.
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Verona - 18 ottobre 1847. Fratello Scaramuzza Scolastico // Petit Missiones
Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Rootaan Generale della Compagnia di Gesù // in // Roma