Morso, Carlo , Palermo, April 17, 1845
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Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Pax Christi
Scrivo o non iscrivo? ho detto le cento volte tra me e me, e in tale stato di perplessità sono scorsi mesi e mesi. Soltanto lasciava andare tante opportunità di consegnare una lettera, e forse anche questa sarebbesene ita colle altre, se un dilemma non mi avesse determinato pel sì: o Vostra Paternità mi crede, ed ho l'intento; o non mi crede, e che ne puo' seguitare? e poi, modicae fidei, sentiva ripetermi per entro al cuore, non ci son Io? Eccomi adunque, o Padre dell'anima mia, a deporre nell'[...] [...] le mie care speranze. Quando il Padre Ryllo ci propose gli esercizij spirituali, nella meditazione del regno di Cristo mi sentii mosso dalla grazia a seguir più da vicino il nostro divin Capitano. Spogliatomi di quanto contrastava a tal proposito, non restava pago di me stesso; perché trovava sempre attorno di me ora qualche parente ora qualche amico e poi questi padri e fratelli la patria la Sicilia... bene, io colla divina grazia amerò tali oggetti nel Signore: ma quanto è difficile che le cose sensibili si tengano sempre subordinate alle spirituali! comecchesia, ben mi ricordo d'aver detto piu' volte che mutatio locorum multas fefellit; per la qual cosa io scrivo solo per liberarmi da una cura incessante, da uno scrupolo come suol dirsi. In parte le ho esposto il mio desiderio: vorrei lasciare materialmente questo posto natio con tutto cio' che può lusingarmi. vorrei andare in contrade rimote ove non giunga neppur memoria di qui. Ma potrei io far l'Apostolo? ci vorrebbe un miracolo, e la mia fede non e' da tanto. Le ultime lettere dell'America meridionale mi slargarono il cuore. Udiva leggerne che li' s'insegna grammatica, dottrina cristiana e oh, non sarebbe quei ministero proporzionatto alla mia capacità. Padre mio amorosissimo, ecce ego mitte me. Le vengono dai miei compagni simili preghiere - mandar tutti e' impossibile - io sono tra loro l'unico indegno di tanta grazia, e tanto più confido nel braccio dell'onnipotente Signore. Se Vostra Paternità mi risponde: non est bonum sumere panem filiorum et mittere canibus, io tornerò a insistere: etiam Domine: nam et catelli edunt de micis, quae cadunt de mensa Dominorum suorum. I ministeri piu' umili, il catechismo, le carceri, gli ospedali per me, le palme ai figli di famiglia. Se poi mi fa sapere che la volontà di Dio vuole altro cose da me, io la ringrazierò d'avermela manifestata e l'ultima mia preghiera sarà che m'impretri grazia di perfettamente eseguirla.
Mi raccomando ai Santissimi Sacrifici e le bacio la mano. Sono
Di Vostra Paternità
Indegnissimo figlio in Cristo
Carlo Morso
Palermo 17 Aprile 1845
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Palermo 17. aprile 1845 - Fratel Morso Carlo scolastico // Significa l'offerta fatta di se alle Missioni // nella meditazione del Regno di Cristo - e prega Vostra Paternità di ricordarsi di lui, che [sentesi] slar//gare il cuore per le lettere dell'America Meridionale
Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma