Molto Reverendo in Cristo Padre.

Se io consulto la mia condotta, e stato presente, vedendo la mia miseria, anzichè spingermi ad aspirare a quelle cose, che sono lo scopo delle anime grandi, mi fa ciò vergognare di trovarmi in questa santa Compagnia. Imperocchè e prima di entrare in religione ho corrisposto malamente alla divina chiamata, e dopo entrato, non ho fatto frutto veruno. E io senza dubbio ho pregiudicato per mancanza di virtù a questo Collegio tenendovi scuola. Ciò non ostante quando penso al modo, con cui Dio all'improvviso mi cangiò interamente il cuore nel secolo, ai desiderj, che anche avanti di pensare alla Compagnia di Gesù, aveva ardenti di grandi imprese di Missioni, alla maniera mirabile, onde (nemmeno io so come) il Signore mi trasse alla Compagnia, dopochè aveva già ottenuto l'ingresso nella Congregazione della Missione, mi muovono tali cose ad aprirle il cuore. So insieme, che anche nella Compagnia nei momenti, che ebbi di calma dalle tante inquitezze di spirito, ho sentito gli stessi desiderj, e li esposi nell'anno scorso al Molto Reverendo Padre Fortis: ed anche adesso, senza ben capirne la ragione, mi pare di fare un gran male a tacere la voce interna, che mi invita a queste fatiche. E questo solo mi induce a farne a lei cenno, poichè d'altronde al riflettere all'interno mio mi cuopro di rossore. So nondimeno, che Dio, il quale non s'è mosso per le mie ingratitudini a rigettarmi dalla sua Compagnia, può ajutarmi, e col suo ajuto posso aspirare a tutto; e sento, che il cuore mi anima a confidare, e a prendere spirito. Vostra Riverenza però, nei cui giudizj, e volontà io riconosco quelli di Dio, giudichi queste cose. Mi protesto

Di Vostra Riverenza

Umilissimo in Cristo Servo.

Fratello Antonio Ballerini

1830 Antonio Ballerini // Missioni