Pastarini, Giuseppe (1812-1839), Chieri, January 17, 1830
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~Provincia Italiana - Chieri, 17 gennaio 1830.
Fratello Scolastico novizio Giuseppe Pastarini~
Molto Reverendo in Cristo Padre.
Pax Christi
Sono trascorsi sedici mesi, da che Iddio si è degnato di annoverarmi tra i figli della sua amatissima Compagnia per la mia, ed altrui santificazione; ma se debbo confessar il vero non ho fin quì a una tale, e si grande vocazione corrisposto essendo stato pigro, e trascurato nell'acquisto delle vere, e solide virtù, e perciò indegno della perseveranza, ed inetto alla conversione della gente. Tal sono se rimiro le miserie, di cui sono coperto, non però tale se la misericordia considero del Sacro cuore di Gesù, che mi chiama, ed invita per risanare l'anima mia, e del grave peso sollevarla delle passate iniquità. Il modo con cui vuole curarmi, ed allegerirmi lo ha fatto consapevole a Vostra Paternità, essendo questo appunto le missioni, per le quali potrò sodisfare alla mia infedeltà soffrendo disagj e tormenti, ed al giogo assogettando della Divina Legge que' barbari popoli mediante la grazia del Cuor Divinissimo del mio Gesù, che non ha cessato di battere al mio cuore, onde a lui aprissi, e tutto glielo offerissi in sodisfazione de' miei peccati, e per la salute de' prossimi, quand'anche indegno io mi rendeva di tali impulsi per la pigrizia, e tepidezza in cui viveva fra santi, e fervorosissimi Connovizj. Ben mi è noto di quali, e quante virtù deve essere formato chi s'accinge al ministero delle missioni per rendersi degno d'una grazia singolare tanto necessaria per poter fare sommo frutto nelle anime, ma quantunque mi vegga di queste affatto privo, animato nullameno dalla bontà di Gesù Cristo io pure a Vostra Paternità dimando questa grazia, perchè sò che Dio nelle opere grandi si serve di deboli strumenti, onde si conosca sua propria essere la gloria.
La volontà di Dio ardentemente desidero che in me si adempia, e questa son certo perfettamente eseguirsi per mezzo di Vostra Paternità; perciò se conosce essere Volontà, e Maggior Gloria di Dio che io ancora patisca per la converzione di quelle Genti, Ecce ego mitte me. Vero è che niun bene son atto ad operare, e di ostacolo solamente posso essere alla salute di quelle anime per i miei peccati, ma se Dio si degna di volgerle lo sguardo suo benigno sopra di me, e di scegliermi per questa sua s' gloriosa impresa confido ancora che mi concederà grazia per mandarla fedelmente in effetto, poichè se nulla senza il suo aiuto, tutto però posso colla sua grazia.
Prego adunque Vostra Paternità a non mirare la mia indegnità per una grazia si singolare, nè le miserie di cui sono ripieno, le quali potrebbero impedire un operar di santa gloria di Dio, e di molto bene per la salute si quelle anime, ma considerando la bontà del Cuor Sacratissimo di Gesù la prego ad annoverarmi fra quelli che scelti veranno per le nuove missioni, se questa è volontà, e Maggior Gloria di Dio. Ma siccome non potrebbe essere voler di Dio la mia partenza dall'Italia per la converzione delle anime del Monte Libano, o dell'Arcipelago, perciò dalla Santa Obbedienza, di cui mi glorio esser figlio come dalla bontà di Dio medesimo con piena indifferenza sto aspettando che mi sia dichiarato. Per tanto prego di bel nuovo Vostra Paternità a non volgere gli occhi sopra la mia debolezza, ma sopra la bontà, e Misericordia del Sacro Cuor di Gesù per cui spero, e confido che mi concederà questa da me sì desiderata grazia.
Di Vostra Paternità Molto Reverenda Infimo in Cristo Figlio
Giuseppe Pastarini Novizio Scolastico
Chieri li 17. del 1830.
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Chieri 17. del 1830. // Giuseppe Passerini // Novizio Scolastico
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale della Compagnia // di Gesù. // Roma.