Giannini, Antonio (1801-1821), 1818

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~1818? Antonio Giannini.~

Molto Reverendo in Cristo Padre.

Io non avrei mai ardito di scrivere a Vostra Reverenza questa mia, se chi mi tiene il luogo di Dio non mi avesse spinto a manifestare i sentimenti, che già da tanti anni io nutro nel cuore. Non aveva peranche dieci anni, quando da un buon Religioso fummi data a leggere la vita di San Francesco Xaverio. La scorsi avidamente, ed ammirando le tante fatiche, e le operate imprese di tanto Apostolo, fino da quel tempo mi sorse in cuore un desiderio grande d'imitarlo, di andare alle Indie, e convertire a sua imitazione innumerabili anime a Dio. Questo desiderio invece di andare minuendo, per lo contrario fece in più solido, e rapido progresso col crescer dell'età, molto più quando ebbi l'invidiabile sorte di entrare in questa benedetta Compagnia di Gesù. Ma la venuta poi dall'America del Padre Grassi, ed il sentire che esso faceva richiesta di Operarij per quelle abbandonate missioni, fecemi ritornare nel cuore più forte che mai il quasi sopito desiderio di navigare alle Indie. Mi raccomandai fervorosamente a Dio, mi consigliai con persone di eguale santità, e prudenza, e mi fu suggerito da queste, principalmente dal Padre Rettore, che io scrivessi a Vostra Reverenza. Io lo faccio presentemente, e lo faccio con speranza grande in Dio di potere vedere adempiuti questi miei desiderj. Ah Padre, io le parlo col cuore in mano, e con tutta la sincerità di cui son capace. Io bramo, e bramo ardentemente di poter soddisfare a questa nuova mia vocazione, che mi conduce ad una vita stentata, e penosa, ed il Signore che me la dà, non posso esprimerle quanto coraggio insieme, e virtù ha infuso nel mio cuore per soffrire qualunque cosa per suo amore, e per salvazione di sante anime da lui redente, e che vanno a piombare nell'Inferno solo per mancanza di chi le istruisca. Questo, Padre, e non altro è il motivo che si ardentemente mi spinge a domandarle le Americhe. All'Italia non mancano Gesuiti non solo, ma Religiosi, e Preti zelanti che faticano con gran zelo in questa sua vigna; ed oh volesse il cielo che se ne approfittassero tanti, e tanti che non per mancanza di ajuti, come è nel nuovo Mondo, ma per loro propria cattiva volontà si dannano eternamente. E Vostra Reverenza stessa vede che perciò nessun danno si recherebbe all'Italia colla mia partenza, e che se io non sono solo a desiderar di partire, credo per altro, e son certo, che quelli chea dimandano a Vostra Reverenza le Indie sono o attualmente in opere di gran servizio di Dio, o almeno promettono di farne grandi per l'avvenire. Il Signore poi pare che non solo spiritualmente ajuti questa mia vocazione, ma ancora temporalmente. Io sono quasi più di sette mesi, che posso dire con ogni asseveranza di non avere avuto il minimo incomodo, o di avere avuto bisogno di alcun rimedio, cosicchè restano tutti ammirati come possa aver fatto in si poco tempo a ristabilirmi in si perfetta salute. Inoltre sò assai bene la lingua Franceseb per lo studio fattovi al secolo di ventuno mesi, come pure la lingua Inglese per lo spazio di otto mesi, che mi ci sono applicato, cosicchè quest'ultima, che sola, o quasi sola si parla nell'America, mi riprometterei in meno di un mese di poterla parlare con qualche franchezza, sapendone sufficientemente i principj, e non avendo altro a fare che rammentarmeli; così ancora avendo inteso che la lingua Greca è molto colà necessaria principalmente per confutare i Protestanti, la studio con tutta l'applicazione, che posso per rendermi ancora in questa parte idoneo a servire Iddio, e salvare anime a lui. Oltre di tutto ciò la mia vocazione sarebbe sicura in America, mentre quivi in Europac io andrei a pericolo di perderla, perché il Demonio istiga, e se non ora, son certo che istigherà i miei parenti a fare il possibile per farmi ritornare a casa nell'interessi di quella, essendo morto nel passato ottobre un fratello a me maggiore, che era quello che li dirigeva; e di ciò ne sia una prova assai piùd convincente una lettera che ricevvi poco tempo fa, e che il Padre Rettore ebbe la prudenza lodevolissima di non consegnarmi, contentandosi di dirmi che si macchinava in quella di svolgermi dalla mia vocazione. Son certo che tutto si porrà in opra per farmela abbandonare, posto che e non può essere tanto lontano succeda una qualche simile disgrazia alla mia di morte o di mio Padre, o dell'altro fratello per altro poco capace di essere alla testa di affari, che richiedono molti giudizi, e prudenza. Questi, Padre, sono i miei sentimenti, queste le ragioni, che tutte insieme mi spingono a domandarle per il sangue di Gesù Cristo, e per l'amore che esso porta a tante anime abbandonate, che m'invii colla propizia occasione del Padre Grassi all'America, non avendo in questo riguardo alla mia indegnità, ma bensì alla Misericordia infinita di un Dio tutto bontà, che si degna chiamare i più deboli mezzi alla santificazione delle anime da lui redente, per fare esaltare sempre più la sua infinita onnipotenza. Sia certo per altro Vostra Reverenza che in mezzo a' si ardenti, e fervidi desiderj, che ho di soddisfare alla mia vocazione, ho la più grande indifferenza, e la massima soggezione a tutto ciò che Vostra Reverenza, che tiene per me il luogo stesso di Dio, sarà per ordinarmi, il che mi reca una inesplicabile consolazione, e chiedendole la santa Benedizione mi segno col più profondo ossequio

suo Obedientissimo figlio in Cristo

antonio Giannini della Com

pagnia di Gesù.

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Italia?? Padre Giannini // petit missiones.

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“Giannini, Antonio (1801-1821), 1818,” ARSI, AIT 1, 7, Digital Indipetae Database, accessed November 24, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/1644. Transcribed by MR.