Fulconis, Francesco Saverio (1814-1880), Rome, December 24, 1844
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~Provincia Romana - Roma, 24 decembre 1844.
Padre Fratello - Saverio Fulconis.~
Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Pax Christi
Bramando in questo giorno esporre alla Paternità Vostra alcuni sentimenti dell’animo mio, mi è sembrato più agevole farlo per la presente onde non riuscirle di troppo gravoso fra le cure che La tengono più forse del solito occupata. ella prima mi permetta, che ai voti di tutta la compagnia unisca in particolar modo i miei, e con tutto l’affetto preghi alla Paternità Vostra le migliori benedizioni e le maggiori grazie di Gesù Cristo nostro salvatore, e l’adempimento di giusti suoi desiderî a bene della Santa Chiesa e della compagnia nostra.
Dopo ciò unicamente e umilmente supplico alla Paternità Vostra di accogliere la domanda per me fattale altre volte delle esterne missioni, alla quale se Vostra Paternità non ha in allora creduto bene darmi risposta favorevole, non mi ha ne anco tolto la fiducia di esserne pur un dì appagato. Confermo alla Paternità Vostra che questo desiderio vieppiù vivo mi si accende in cuore, e dopo Dio nel solo beneplacito della Paternità Vostra posso trovargli quiete. Io so che altri molti aspirano a questa stessa grazia, i quali ne sono tanto più di me degni; ma è vero altresì che la Paternità Vostra ha più d’una benedizione da compatire a’ figli suoi per loro consolazione e a salute delle anime.
Le abilità mie, lo conosco, sono assai limitate; ma coll’ajuto della divina grazia, e col regolamento della ubbidienza parmi che non del tutto indarno coopererei a’ miei Padri e Fratelli in questo ministero. Oh! Paternità, quando io penso che potrei forse anch’io far conoscere Gesù vita nostra a chi tuttora nol conosce, farlo amare da chi non lo amerebbe forse giammai, più colle lagrime che colle parole mi querelo col mio Signore di non essere peranco sortito a tanta felicità. Veggo pure, che alla carità di un Padre potrebbe far ombra il timore a tanta felicità. Veggo pure, che alla carità di un Padre potrebbe far ombra il timore delle mie forze credute fiacche: io però che sento quello passa in me senza dubbio di errare L’accerto che sto ottimamente e tanto meglio quanto più attiva è la vita che meno. Che se i miei demeriti fossero quelli che mi rendono indegno della sospirata grazia, altro non farei che chiudermi nelle piaghe di Gesù Cristo, e quindi pregare Vostra Paternità come in fatti con tutto l’affetto La prego che per amore del cuore divinissimo di Gesù Cristo fattosi per noi Bambino, per amore del Cuore immacolato di Maria si muova ad esaudirmi. Mi mandi a guadagnarmi un pezzo di quel pane che ha tanto buon sapore non che della culla della croce di Gesù: e la mia vita fino all’ultimo costante ne’ travagli e pericoli ai quali di compiacerà la Provvidenza di esporla farà fede, lo spero, della mia gratitudine pel ricevuto benefizio.
Nel mentre che con tutta rassegnazione attendo la voce della Paternità Vostra mi dico con tutto il rispetto
Della Paternità Vostra Molto Reverenda
Infimo Servo e Devotissimo Figlio in Gesù Cristo
Francesco Saverio Eugenio Fulconis della Compagnia di Gesù
Dal Collegio Romano 24 Decembre 1844
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Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale // della Compagnia di Gesù. // Casa Professa