Berti, Giovanni Maria (1822-1897), Rome, September 22, 1844
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Molto Reverendo in Cristo Padre
Pax Christi
In questo giorno dedicato alla memoria del dolore della Vergine, e però opportunissimo a mostrarmi desideroso di essere ancora colle opere grato a questa addolorata Madre; voglio esternare a Vostra Paternità un desiderio, che prima ancora di entrare nella Compagnia aveva, e che dipoi si è andato sempre più accendendo. Questo desiderio, a dir breve, è di adoperarmi nella conversione degl’infedeli. So bene che tale ministero richiede per compagni il facere, il sustinere, e l’abstinere: ma finalmente in siisti et illi cur non egocolla grazia di Dio, da cui spero che venga un tal desiderio; e coll’aiuto di Maria Santissima in cui ho gran fiducia di essere se in ogni altra cosa specialmente in questa soccorso? E poi (per parlare colla schiettezza che deve un figlio benché indegno al suo amoroso padre) son ben conscio a me medesimo, che se ancora vivo, se ancora godo dell’uso de’ sensi del mio corpo; della potenza dell’anima; tutto è Bontà, e Misericordia di Dio; il quale invece di precipitarmi pei miei tanti, e gravi peccati in corpo e in anima nell’inferno; si degnò di chiamarmi in modo certamente non ordinario (come da Pontremoli colla lettera di petizione di essere ricevuto forse significai a Vostra Paternità) a questa santa religione; allorché dinanzi a Gesù Sacramentato tutto dolente, confuso, perplesso, angustiato per non sapere come separare quella difficoltà che allora mi avea fatto ritirare dal confessionale senza ottenere l’assoluzione, sentii dentro di me come una voce chiara, e distinta che disse: «Entra ne’ Gesuiti»: e così tosto ricevetti grazia efficace di aderire alla chiamata; onde in medesimo avanti a Gesù con lagrime di compunzione, e di gaudio per sì bel partito, a cui io non pensava, il proporsi fermamente di abbracciarla, ed arrivato a casa subito scrissi la lettera di Petizione. Ora dunque non pare, né mi può, né dee parere strano, che per gratitudine a un Dio stato meco largo in misericordia, mi prenda per compagni ilfacere, il sustinere, e l’abstinere; anzi veggo essere molto conveniente, che chi dovrebbe già da tanti anni essere a penare, a disperarsi per tutta l’eternità nell’inferno, e dovrebbe usare della propria lingua per maledire, oh Dio! E bestemmiare Iddio; dell’intelletto, e della volontà per ritrovare modi di sfogare, se fosse possibile, l’odio suo contro Dio, e in riguardo di Lui contro gli uomini; ora impieghi i propri sensi, le proprie potenze, tutto sé per lodare, benedire Iddio, e procurargli a qualunque costo il conoscimento, l’onore, la gloria di tanti poveretti, i quali sa Vostra Paternità quante volte ci fanno sapere per mezzo dei missionarii che petunt panem, et non est qui frangat eis.
Per esporre il desiderio mio ancora quanto a luogo, dico che mi sento inclinato ad un luogo dove sia, se pur sia ciò compossibile, campo fertile prima per me, e poi per gli altri; per me con ottener la grazia di morir martire; per gli altri colla conversione di moltissimi. Di questo desiderio a motivo 1°. la gloria di Dio; 2°. la gratitudine che a Lui debbo mostrare; 3°. l’espiazione delle offese fattegli.
A questi desideri ne aggiungo due altri; il 1° che ciò si facesse quanto prima: il 2°, ed è quello col quale voglio coronar tutti gli altri, acciò siano più grati a Sua Divina Maestà, è che in tutto desidero ardentemente uniformarmi alla volontà di Dio, che per mezzo di Vostra Paternità mi mostrerà sia circa il conseguimento di una tanta grazia, sia circa il tempo, il luogo, ecc. di questi desideri ne è consapevole il Reverendo Padre Provinciale, ed il Padre Spirituale; anzi il Padre Provinciale mi ha consigliato ad indirizzare la presente a Vostra Paternità in occasione che io gli chiesi facoltà di farne voto, non però accordatomi.
Ora io ho studiato le cose del 1° anno di Filosofia, in queste vacanze oltre alle cose filosofiche studio la lingua francese a benefizio de’ prossimi; e se avrò qualche buona promessa da Vostra Paternità mi darò pel medesimo fine allo studio di altre lingue, Inglese, Spagnola, ed altre ancora se piacerà a Vostra Paternità.
Chieggo scusa a Vostra Paternità per averle defraudato tanto tempo nella lettura della presente e infine pregandolo della sua paterna Benedizione mi soscrivo
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Infino, ed indegno in Cristo Filio
Giovanni Maria Berti Scolastico della Compagnia di Gesù
Dal Collegio Romano 22 Settembre 1844