Fiore, Luigi Maria, Sorrento, September 17, 1844

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Paternità Reverendissima

Piacque all’Amatissimo Nostro Signore Iddio Benedetto, sin dall’epoca del 1842 chiamarmi al servizio del Divin Cristo, in qualità di fratello Coadjutore temporale nella Religiosa Adunanza della Compagnia di Gesù, e fin d’allora una voce alla mente, ed al cuore di continuo non lascia dettarmi, nel prostarmi dinanzi all’altare di Dio vivente, che il mio corpo esser debba un di que’ da poter reggere i più crudi tormenti e la morte per esser costante nel difendere, e proteggere fra gli empi la Chiesa Cattolica nostra buona, e tenera Madre.

Ora da giorno in giorno viemmaggiormente va ad accrescere in me questa nobile brama, e non potendo più tacere, ed animato eziandio dal premio che lassù nel Cielo acquistar mi poteri, mi fa correr frettoloso a stringere la penna, ed indirizzare questi miei rozzi righi a Vostra Paternità supplicandola dinanzi a’ suoi Piedi come se qui a me presente la vedessi, e col cuore sciolto in tenero pianto, perché voglia degnarsi di preferirmi, se avrà luogo qualche partenza de’ padri chiamati al gran Ministero di acquistare anime a colui il quale le [v]a redendo col preziosissimo proprio suo sangue. Al Ciel piacesse a non farmi andare esente da una tale grazia di soffrire quei flagelli che mi desidererei. Io fortunatissimo mi reputerei per esser così il Volere dell’Amorosissimo Padre Iddio, al quale ben volentierissimo pregherei a voler accogliere benigne le mie preci quantunque acerbe esse sieno per isconto in parte de’ giorni della mia sconoscenza di lui.  

Pietoso volga Vostra Paternità il ciglio, e benigno ascolta le preghiere che le vengono da un figlio, quantunque indegnissimo, il quale spinto dal desiderio volersene al Ciel volare colla corona indicante i martiri sofferti per amore di Cristo Nostro Signore, arde il cuore ad ottenerne lo intento di esser un di quei che confessando il Dio vero, risolutissimi di restar sempre fedeli a Gesù Cristo e di far parte sempre della greggia sotto la condotta Sovrana del Successore del Principe degli Apostoli del Capo e Pontefice Sommo della Chiesa Cattolica Romana, assoggettinsi ad esempio di Cristo Signore Nostro, ad ogni minaccia, ad ogni terror di supplizio, fino ad esser tratti alla tomba nel proprio sangue intrisi.

Voglia Vostra Paternità a me concedere la grazia che con questa mia me le son fatto a chiedere. Me la faccia per quell’amore che nutre verso il cuore del Crocifisso Signore ed a quello dell’Amorosissima Nostra Donna, a’ quali, prego la Paternità Vostra a volermi presentare ne’ Suoi Santissimi Sacrifizi e nell’augurarmi che le mie preghiere, le porti nel cuore scolpite, sarà compiacente a non obliar di esser io

Di Vostra Paternità Reverendissima

Affezionato figlio benché indegnissimo

Luigi Maria Fiore Societatis Jesu

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Sorrento 17 settembre 1844 // Fratello Fiore coadiutore // Espone con grand’ardore i suoi desideri // per le Missioni straniere, e per patire e // morire per la santa fede // A Sua Paternità Reverendissima // Il Padre Giovanni Roothaan della Compagnia di Gesù // Preposito Generale // Roma

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Citation

“Fiore, Luigi Maria, Sorrento, September 17, 1844,” ARSI, AIT 1, 603, Digital Indipetae Database, accessed September 19, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/1002. Transcribed by MR.