Tarquini, Camillo (1810-1874), Piacenza, October 18, 1843
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Molto Reverendo in Cristo Padre
Pax Christi
Prendo fidanza ad esporre a Vostra Paternità un’impulso interno, che sento da lungo tempo e non posso tener più chiuso. Anche prima di entrare in Noviziato io sentii desiderio delle Missioni estere, ed in Noviziato mi si suscitò più vivo, sì che lo aprii al Padre Rettore Maurizi, il quale mi rispose, che stessi quieto, e che le mie missioni sarebbono pur l’Italia. Allora non ne parlai più, massime che avea ed ho stima del Padre Maurizi di uomo santo, e quando questo pensiero mi rinasceva nell’orazione io lo lasciava nelle mani di Dio. Era anni fa sentendolo pur tuttavia lo manifestai nel rendiconto al Padre Provinciale Benetti, il quale mi sembra, che mi rispondesse che ora la mia missione era la scuola, e che non ne scrivessi a Vostra Paternità (così mi pare, se pure non m’inganno) senz’averne fatto parola un’altra volta a Lui. Così ho anche trascurato in questi anni tenendolo occulto; ma in questi ultimi santissimi Esercizi ne ho inteso rimorso, e mi è sembrato non poterci star bene di coscienza. Io però lo apro e lo depongo nelle mani di Vostra Paternità perché non voglio altro che servire a Dio in quel luogo e in quella maniera, che Egli vuole. Le sensazioni, che ora ho intese, sono state avvicendate di vivo desiderio e di forte repugando della natura tanto che mi dava malinconia, la quale mi si tramutava in molta pace, quando mi determinava di vincerla e di scrivere alla Paternità Vostra; e di questo ne fo parola perché ricordomi di aver provato altrettanto, quando trattava di entrare nella Compagnia, e il Padre Rossini mi disse essere un segno notabile e buono. Se Vostra Paternità volesse sapere, se mi sia venuta inclinazione ad una piuttosto che ad altra Missione, sembrami di non averne avuta notabile, se non che i luoghi più abbandonati mi facevano più compassione, e mi pareano più confacenti al bene dell’anima mia, che quelli, ove fossero città all’europea. Tutto questo sentiva bisogno di manifestare, ed ora mi acqueto e ne lascio tutto la cura a Vostra Paternità, a cui aggiungo, che mi sarebbe di consolazione andar senza viatico.
Mi raccomando di tutto cuore ai Suoi Santissimi Sacrifici, e con profondo filiale ossequio sono
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Infimo in Cristo Servo
Camillo Tarquini della Compagnia di Gesù
Piacenza 18 Ottobre 1843