Accolti, Michele Luigi (1807-1878), Rome, August 21, 1843

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21

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545

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~Provincia Romana - Roma, 21 Agosto 1843.
P
adre Michele Accolti~

Pax Christi

Molto Reverendo in Cristo Padre

Se mi rendo noioso con questa mia a Vostra Paternità mi perdoni perché non posso farne di meno. Sono tre anni da che le avanzai la mia prima istanza per le missioni di America, e d’allora in poi il desiderio per esse non si è in me punto scemato, che anzi è sempre cresciuto a misura ch’è andata crescendo la cognizione del gran bene che colà può farsi a gloria di Dio, e delle grandi necessità in che si trovano tante migliaia di anime desiose del lume della Fede. Vostra Paternità in allora non disaggradì la richiesta; ma mi esortò a dar cominciamento al corso di Teologia fino a tempo migliore. Or già sono alla fine del Terzo anno di detto corso, tal che non resterebbemi che il quarto finale; ma considerando da una parte que’ trentacinque anni che mi ritrovo sulle spalle e dall’altra l’acconcia opportunità della venuta e del prossimo ritorno del Padre Desmet per la sua volta, io umilmente mi presento con questa mia a piedi di Vostra Paternità supplicandola a volermi avere in considerazione nella spedizione che Vostra Paternità sta per allestire a quelle barbare contrade, assicurandola che un suo i farebbemi l’uomo più contento del Mondo.

Veda Vostra Paternità quanto son io discreto nelle mie dimande, che non le chieggo più che un semplice semplicissimo monosillabo. Per quello poi che riguarda lo studio della Teologia, a dirla schiettamente, per cagione sì santa non mi curerei di compirlo per intero, onde fare l’esame ad gradum, mentre ben conosco di quanta poca stesa sia il mio passo per arrivarvi. Senza che (permetta alla mia penna che corra a seconda del mio pensare, e che esprima i miei sensi secondo quella schiettezza che m’è(a) naturale) quand anche vi fosse qualche raggio di speranza, che tutto possa andar bene per giungere alla tanto sospirata (in domino) Professione, in che consisterebbe poi questa, se non nel fare un voto di più, cioè di andare in Missione? A dir vero, poco mi curerei di un voto, il cui effetto avesse a rimaner sempre in potenza; quando a Vostra Paternità fosse in piacere di concedermelo in atto; mentre questo stesso, pel sacrificio ch’è in sé santificato dalla Ubbidienza, supplirebbe alla santità di quell’atto di(b) religione, per cui uno più si lega a Dio benedetto.

Egli è pur vero che prescindendo da queste vedute la cognizione di ciò che resta a vedere della Teologia non tornerebbe inutile, anzi a sommo giovamento; in ciò non disconvengo; sol dico che, non trattandosi d’altro che di acquistare una semplice cognizione di sol due trattati, ciò potria farsi e nel tempo che correrebbe fino al punto del viaggio, e in quello del viaggio stesso, e in quello della permanenza a San Luigi.

Padre mio, che buon servigio potrò io rendere in Europa alla Compagnia? Io ben so quel che mi valgo, e Vostra Paternità meglio di me. Io non a cattedre, io non a pergami, io non a governi, io non buono a smidollar biblioteche, e a far esercitare torchi tipografici, io non a maneggi di qualche importanza; a tutte queste cose sono inetto affatto per lungo e per largo. Si riduce il tutto a dover fare qualche cosa di quelle a cui saria buono ognuno ancor mezzo sano, e malaticcio; e di questi non ve n’è carestia. Forze di corpo, prontezza di spirito, buon volere, e fiducia in Dio ecco tutto il mio povero capitale, e tanto e non più vi vuole per quelle missioni che umilmente le chieggo. In questi paesi vi voglion uomini che sieno prudentes in Christo santi sì, ma dotti, scienziati prudenti, eloquenti e via discorrendo; per le missioni tra’ selvaggi basta che sieno stulti propter Christum. Già dando le spalle al mondo ed entrando nella Compagnia mi feci pazzo per metà. Vostra Paternità mi dia una spinta che mi faccia giungere in America e così sarò almeno pazzo per intero. Io offerisco ed offerirò orazioni e sacrifici al Signore perché si degni illuminare Vostra Paternità su questo punto, e standomi in attenzione di sue determinazioni pieno di(c) filiale affetto stima e riverenza mi dico

Di Vostra Paternità Molto Reverenda

Infimo servo in Cristo

Michele Luigi Accolti della Compagnia di Gesù

Dal Collegio Romano 21 Agosto 1843.

P.S. Questa mia istanza colle ragioni a cui è appoggiata è stata pleno ore approvata dal Reverendo Padre Spirituale.

Infimo servo in Cristo

Michele Luigi Accolti

(a) m'è nell'interrigo
(b) di nell'interrigo
(c) di nell'interrigo

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Collegio Romano 21. agosto 1843 ---- Padre Accolti // Prega con molta istanza di essere mandato // alle Missioni de’ selvaggi in America. // Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale // della Compagnia di Gesù // Santi Padri Martiri // alla Casa Professa del Gesù

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Citation

“Accolti, Michele Luigi (1807-1878), Rome, August 21, 1843,” ARSI, AIT 1, 545, Digital Indipetae Database, accessed September 19, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/945. Transcribed by MR.