Guagliata, Giuseppe Ignazio, Palermo, March 18, 1839
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Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Pax Christi
Son sicuro che commetterei gravissimo peccato, se desistessi per poco dall’esporre alla Paternità Vostra gli ardenti miei desiderî, di cui ne’ tempi andati le ho fatto più volte menzione. Dal proseguire ad insistere mi potrebbe ritrarre il timore di annoiare un Padre, che pel suo carico deve stendere le sue sollecitudini ad una sì numerosa famiglia, qual’è tutta la Compagnia. Ma quale timore si può dare del mio più mal fondato? E a chi devo io palesare le inspirazioni che Iddio per sua bontà mi mette nel cuore, se non in 1° luogo al mio padre spirituale Padre Taparelli e superiore locale per averle moderate ovunque declinassero dalla rettitudine, ovvero riaccese quando s’intiepidissero, in 2° luogo a Vostra Paternità per ottenerne quandochessia l’adempimento? E poi anch’io, sebbene fra tutti il più indegno, pur sono suo figlio in Gesù Cristo; onde starò sicurissimo che, esaudendo le altrui, non rigetterà Vostra Paternità solo le mie preghiere. Oh! Quando verrà quel momento tanto da me sospirato, in cui ascolterò quella bramatissima parola: “Sono esaudite le suppliche vostre; partite; scorrete le rimotissime parti del Mondo per annunziare alle barbare genti il Vangelo del nostro Dio Crocifisso”! Io tengo continuo dinanzi alla mente quelle immense moltitudini di anime derelitte che, alzando al cielo supplichevoli le mani e gli occhi molli di pianto, implorano da Dio l’applicazione del sangue preziosissimo di Gesù Cristoche pur fu sparso a loro copiosissima redenzione. Ma l’ascolterò io quella paterna voce? Mio Dio! La vita scorretta, i miei peccati, i demeriti personali……! Padre mio reverendissimo, io mi abbandono tutto intero nelle sue mani per disporre di me a sua volontà, ed intanto non cesserò mai di piangere a piedi del mio Gesù, chiedendogli un pietosissimo perdono. Supplico bensì caldamente la Paternità Vostra a non volermi riguardare infra gli ultimi
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di quelli che spedirà alle estere Missioni; poichè già mi affretto a compiere il terzo anno di Teologia e il ventottesimo di età. E ciò verrà ad effetto, quante volte giudicherà Vostra Paternità tornare a maggior gloria di Dio e salute dell’anima mia; con le quali due condizioni io sempre accompagno le mie preghiere, e senza le quali io mi contento restar non esaudito ed appagato nelle mie brame.
Permetta in fine Vostra Paternità che io le auguri felicissime le imminenti feste Pasquali, pregando il Signor Nostro Iddio e la Vergine Santissima a colmarla di quelle benedizioni e grazie, di cui più abbisogna, massime pel governo generale della Compagnia.
Ai Suoi Santissimi Sacrifici molto mi raccomando, mentre col più profondo rispetto mi rassegno
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Il Padre Giovanni Roothaan
Generale della Compagnia di Gesù
Roma
Obbedientissimo Figlio in Gesù Cristo
Giuseppe Ignazio Guagliata
Palermo li 18. Marzo 1839.
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Palermo 18 Marzo 1839---- // Padre Guagliata //petit missiones
Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothaan Ge//nerale della Compagnia di Gesù // Roma