Lazari, Giacomo, Palermo, May 19, 1642
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Molto Reverendo Padre Nostro in Cristo
Pax Christi
Da quella di Vostra Paternità intesi che per adesso non era occasione di mandare operarii all’Indie e pertanto era bisogno piu di orationi che di moltipicar lettere. Inquanto al primo dico che quella efficacia che l’orationi di un peccatore hanno appresso a sua Divina maesta. l’istessa hanno le mie, riconoscendomi assai indegno di tale grazia, ma confidato nella sua infinita misericordia spero che sarà per consolare me, e per dare occasione a Vostra Paternità di potere impiegare li suoi figli nell’agiuto di quelle anime. In quanto al 2.° cio è di non moltiplicar lettere, confesso la verità. in questo parmi di procedere non come causa libera, ma necessaria perche è tanto il desiderio che ho, che se non mi ritroverò gia arrivato, non che in partenza mai cessaro di supplicarla e pregarla per tanto la prego ad haver pazienza, e sopportare achi è indiscreto non perche vole, ma perche per sua consolatione non trova altro mezo. Il Padre Luigi della Torre mi scrisse che occorrendo commodità di partenza sperava di farmi essere uno tra l’altri, vorria che Vostra Paternità confermasse tutto questo con la sua autorità. la causa principale che a questa domanda mi mosse, è che avvisato una volta da Vostra Paternità oltre che sarìa sicuro di partenza, haveria a mio giudizio piu obligo di attendere all’acquisto di quelle virtu pertanto ministerio necessarie, perche forse con questo sprone si eccitaria la molta e grandissima mia negligenza. questa è la principale causa che mi move. mentre all’orationi e Santi Sacrificii di Vostra Paternità mi raccomando.
Di Vostra Paternità
Humilissimo et indegno servo e figlio nel Signore
Giacomo Lazari
Palermo 19 di Maggio il 1642.