Valente, Luigi Francesco Saverio (1835-1888)

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Yes

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927

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~Si Risponderà~

Ad Maiorem Dei Gloriam____ D L V I ____I X L P____

Luigi Saverio Valente nato in Napoli a di 7 dicembre del 1835, studiante attualmente del 2.° anno di Filosofia; fin dalla sua più tenera età, senti[ss]i desiderio di convertire i barbari; e vedendo che la Compagnia di Gesù sopra ogni altro religioso Istituto: tra quella che a ciò particolarmente attendeva: nacquegli in cuore la vocazione a detta Compagnia affine di poter giungere al compimento del suo desiderio. Tal brama veniva in lui crescendo colla lettura dei fascicoli della Propagazione della Fede nei quali presceglieva le lettere che dai Missionarii delle Compagnia di Gesù erano in Europa spedite. Verso il principio dell’anno 1850; trovandosi in Napoli il Molto Reverendo Padre Giovanni Roothaan, di felice e santa memoria: da lui, fu ricevuto nella Compagnia, dispensandolo nell’età, che, era di 14 anni e poco più d’un mese. Egli [entrò] nella Santa Compagnia di Gesù con fine di aprirsi la via alle Missioni e passato appena il primo anno del suo noviziato: al sopracitato Generale mandò una lettera in cui esprimeva i sensi fin qui detti. N’ebbe risposta per mezzo del Padre Liberatore che bene era caro al Padre Generale che egli avesse tal vocazione, ma che essendo ancor novizio non era possibile l’avrebbe però

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tenuto a mente per poterlo mandare a tempo suo. [Tal prima] sua lettera egli spedì in data del 6 Febbraio 1851.

Venuto il mese di Marzo in cui suol farsi la novena così detta della Grazia ad onore di San Francesco Saverio; avendone sentito raccontare cose meravigliose la fece egli per ottenere la grazia di andare alle Missioni estere in generale. Ora accompagnando egli tal novena con qualche mortificazione corporale avvenne una sera, che facendosi egli la disciplina e pregando San Francesco Saverio ad impetrargli la grazia di andare alle missioni estere sentissi un non so che nel cuore. In quel punto stesso, seguitando ancora la stessa azione del disciplinarsi, tra lagrime ed affetti inesprimibili continuò a sentirsi ardere d’amore verso San Francesco Saverio ed insieme a desiderare ardentemente non qualunque missione ma quella in ispecie del Giappone. Egli può affermare che quella fu mutazione delle [destre] di Dio pietosissimo e misericordiosissimo. Da quel momento non fu più Luigi Valente ma Luigi Saverio Valente impegnato nell’esercizio delle virtù e specialmente nella interna mortificazione ed unione con Dio, il suo naturale impertinentissimo domato di

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di guisa di quasi non riconoscersi più in somma fu ,,Vocazione ardente. Di efficace stimolo all’esercizio della ,,virtù. Ha in poco tempo mutate in certo modo la ,,natura, e ‘l vivere alquanto libero in molto impegnato ,,per la regolare osservanza Tutto il fin qui  detto costan ,,temente dal 2° anno di Noviziato in ispecie sino al ,,presente.

Nel di dell’Assunzione della Vergine Santissima dello stesso anno 1851 spedi una seconda lettera al Padre Generale di felice memoria. in cui chiedevagli in ispecie di voler seguire le sanguinose pedate del suo dolcissimo padre San Francesco Saverio nel Giappone. N’ebbi risposta e promessa per mezzo del Padre Liberatore e per mezzo del Reverendo Padre Leonardo Fava allora Provinciale di Napoli: che; sarebbe stato mandato quando avesse fatto il 3° anno di Probazione.

Ma poiché al Signore, piacque di chiamare agli eterni riposi il Molto Reverendo Padre Giovanni Roothaan, che egli teneva come padre; sapendo che nela novello Generale un nuovo padre avrebbe ritrovato: scrisse una lettera al Molto Reverendo Padre Nostro Pietro Becx nella quale manifestava la sua vocazione alle missioni del Giappone in data del 15 Agosto dello scorso anno. Non n’ebbe alcuna

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~Fratello Valente – Petit Missiones~

risposta. La sua complessione è sana. Dal tempo di cui ha memoria fin qui non ha sofferto altra malattia che l’indispensabile del morbillo

Va alimentando il suo desiderio ed tener presente gl’illustri esempî del suo amantissimo San Francesco Saverio.

Sapendo che da Dio deve venirgli l’aspettatissimo compimento del suo desiderio. Nelle Comunioni particolarmente glielo dimanda ed raccomandargli la conversione del Giappone; e col dirgli le parole del profeta se mai alla conversione di quei popoli volesse ancor lui tra quelli che saranno eletti. Recita dippiù l’orazione dettata da San Francesco Saverio al Venerabile Padre Marcello Mastrilli, e l’ufficiuolo in onor dell’Immacolata di San Bonaventura. ogni di a tal fine

I suoi moltissimi e gravi peccati, insupponibili per altro in chi d’età si tenera si rende religioso. gli persuadono che è indegnissimo sopra ogni credere, di essere esaudito. Ma si confida in pensare che San Paolo fu da Dio eletto ad esser Vase di elezione e tiene in cuore che San Francesco Saverio gli abbia ottenuto da Dio le grazie tanto da lui bramata -- --

(a) nel nell’interrigo

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Citation

“Valente, Luigi Francesco Saverio (1835-1888),” ARSI, AIT 1, 927, Digital Indipetae Database, accessed September 19, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2778. Transcribed by IB_cr and EF.