Aliotta, Ignazio, Trapani, December 18, 1640
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Molto Reverendo in Cristo Padre
Pax Christi
Piacesse al Signore che la mia penna potesse al pari risponderei a quello, che adesso mi sento interiormente communicarmi da quella infinita Misericordia, et esplicarle efficacemente il desiderio, che hó di vedermi impiegato da Vostra Paternità in qualche parte ó dell’India, o d’altro qual si sia paese, dove si giudicasse maggior servizio di Dio per la conversione dell’anime, ed’utile de quali impiegassi tutte le mie forze con sparger’anche il proprio sangue, se cossi si conpiacesse quella Divina Bontà, alla quale tanto mi riconosco dover iò in particolare per l’infinite grazie havute, e che di continuo ricevo. E benche tal desiderio per sempre mi sii stato fisso nel cuore, che non mi mancorno tali sentimenti sei anni sono, quando ero Filosofo, e per me non mancò, che io non li rapresentassi à Vostra Paternità ma mi concerne far l’obedienza de i Padri Spirituali, che con miglior giudizio, et esperiendo delle cose per all’hora non giudicorno, che io dovessi far’mostra alcuna, se prima non mi certificassi della sodezza di tal desiderio e non mi movessi a ciò con solo sentimento di figliolo; Adesso già che mi vedo di qualche età Theologo del 2 anno mi par’che possi fare giudizio, e molto bene intendere quelche chiego da Vostra Paternità. […] più che adesso perle buone nuove che vengono da quelle parti desiderose di gente mi sento con istraordinario modo eccitato, che conforme alle promesse fatte al Signore non posso con una, ma più e più volte instantemente supplicare Vostra Paternità, che mi mettesse nel numero di quelli, che sono per tali missioni, e spero nella pietà divina, che à Vostra Paternità le sarà mosso il cuore di mettermi frà quei, che quanto prima anderanno, che certo non potrò se non sparger lagrime se mi vedrò da questi lasciato, tanto grande desiderio hò di seguirli. E credami Vostra Paternità che non me le dichiarerei di tal modo se non mi vedessi dall’in tutto risoluto, che altra consolazione non hò, se non che con la grazia del Signore un giorno mi vedrò lontano verso l’Indie alla conversione di quell’anime ; se non mi impediranno i miei molti peccati, pergli quali non tanta grazia, ma bensi castighi grandi dovrei aspettare. Priego il Signore che mi conservi con tal desiderio dando Spirito à me per poterlo servire à tal impresa, et a Vostra Paternità particolare sentimento à consolarmi; il che molto più me lo prometto e spero confidando ne i meriti et orationi sue, alle quali di tutto cuore mi raccomando.
Di Vostra Paternità
Servo e figlio
Ignatio Aliotta
Trapani 18 dicembre 1640.