Molto Reverendo Padre Nostro in Cristo

Vostra Paternità come padre commune spero che scusarà la mia importunità; poiche è tanto grande il sentimento della grazia cossi segnalata, quale spero da Vostra Paternità, et è sì indicibile la fiamma, di che per misericordia di Dio Benedetto arde il mio petto, che mai mi pare essermi abbastanza dichiarato circa l’infiammato mio desiderio della Missione dell’Indie, e del Santo Martirio: per ciò con tutto il mio cuore, per vulnera Jesu Christi, prostrato alli piedi di Vostra Paternità La prego [ardentissimamente] per quanto è amabile Nostro Signore Giesu Christo e per quanto s’è degnato di patire per noi, che essaudisca li miei desiderij, et io pregarò Sua Divina Maestà che si degni adempire li santi desiderij di Vostra Paternità  à sua maggior gloria, e salute dell’anime: et aggiungo che se io non fossi stato cossi gran traditore verso della Divina Bontà forsi non sarebbe tanto intolerabile la fiamma, che mi consuma; ma adesso infelicissimo me, come potrò partirmi da questo mondo senza esser tagliato a pezzi per amore del Mio dolcissimo Signore infinitamente amabile, e degno d’ogni servitù, quale hà voluto sempre rendermi bene per male. Vostra Paternità mi perdoni del fastidio per che in questo mi par di non esser Padrone di me stesso; Oltre che una lettera di Vostra Paternità scrittami da tre anni, quale tengo conservata, m’inanima à chiedere questa grazia à Superiori con quella promessa di Nostro Signore Petite, et Accipietis. Conche baciando humilmente li piedi di Vostra Paternità mi raccomando con tutto l’affetto alli Santi Sacrificij, et orazioni.

Di Vostra Paternità

Indegnissimo servo e figlio nel Signore

Domenico Fucito

Napoli

9 di decembre 1648

Napoli 9 decembre 1648 // Domenico Fucito. // Indie

Al molto Reverendo Padre Nostro in Cristo Il Padre // Vincenzo Carrafa Preposito Generale // della Compagnia di Giesú // Roma