Molto Reverendo Padre Nostro

Pax Christi

Vengo con questa à riverire Vostra Paternità, e farla consapevole, come raggionando i giorni passati con mio Zio Luiggi di Gennaro Avocato Fiscale della Curia Arcivescovile, mi disse, che egli quest’Ottobre haveva da trattenersi per pochi giorni in Roma, e che desiderava haver questa consolatione di portarmi seco, e che di ciò n’haverebbe pregato Vostra Paternità per lettera; stante La servitù, che à Vostra Paternità professa: non ho voluto lasciare di prevenir con La presente, acciò possi sapere la volontà di Vostra Paternità, e conforme quella guidarmi intorno al sopraddetto quanto spetta à me; mi move il desiderar di venire l’haver maggior commodità di poter esporre in presenza à Vostra Paternità con la maggior efficacia, che posso il desiderio, che Nostro Signore s’è degnato di concedermi della Missione dell’Indie, et essendo stato dalla buona memoria del Padre Mutio Vitelleschi ammesso, e registrato nel solito libro per memoria, prego ancora Vostra Paternità ad accettar me nel numero degl’ altri; acciò tolti con la divina Gratia l’impedimenti correnti, possino haver effetto i miei desjderij. Questo ho giudicato in Domino di proporre à Vostra Paternità; io quì fra tanto aspettando la sua risolutione; alli Santi Sacrificij et Orationi di Vostra Paternità molto mi raccomando

Di Vostra Paternità

Servo, e figliuolo indegnissimo nel Signore

Giuseppe Vollaro.

14 Maggio 1650.

14 Maggio 1650 // Gioseppe Vollaro // suo Zio avocato dell’// […]vorebbe condurlo // à Roma // Indie // 238

Al Molto Reverendo in Christo Padre Nostro il Padre Francesco // Piccolomini Generale della Compagnia di Gesù // Roma