Favilla, Pietro Giacomo, Rome, January 5, 1650

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Molto Reverendo in Christo Padre Nostro

Vengo con questo à supplicare Vostra Paternità d’una gratia, che è la maggiore che Vostra Paternità mi puol concedere; ed’è la missione dell’Indie, quale da sei anni in quà almeno, ho desiderato, et ho domandato con quella poca efficacia, ch’ho potuto. Mi spinge à domandarla di tutto cuore il desiderio di far questa offerta à Dio benedetto, e di mettermi in necessità d’impiegarmi in servitio suo, ed aiuto dell’animo trà patimenti, e lontano da i […], e particolarmente m’obliga l’haverne fatto voto, che ogni giorno hò rinovato, e rinuovo. E che sia volontà del Signore tal’andata, gliene possono esser segno assai chiaro le circostanze del voto fatto; poiche stando io tre anni sono ammalato d’infermità pericolosa, tanto che molti, ò tutti mi fecero spedito, (frà qu[ali] fù anche Vostra Paternità, che per sua carità per buon spatio di tempo ogni giorno mi visitava, et assisteva) il Padre Nicolò Zucchi all’hora Rettore da se stesso senza ch’io glene dicessi cosa alcuna, sene venne da me, e mi disse, se volevo domandasse lui licenza dal Reverendo Padre Nostro di santa memoria, ch’io facessi voto à San Francesco Xaverio, et al Padre Marcello Mastrilli d’andare all’Indie à fine che mi concedessero la sanità; accettai il [patito], et egli domandò, ed’ottenne la licenza, ed io ne feci il voto; e poi guarij; di maniera che par che Dio benedetto per li meriti del mio Santo Padre Francesco, e Marcello mi conservasse la vita, accio l’impiegassi per suo servitio nell’Indie, et il Padre Vincenzo di felice memoria, pochi giorni avanti, che s’ammalasse, mostrò di volermi concedere la gratia, mentre che domandandoli io il Santo Crocifisso, mi disse: sarete consolato: e con ragione mi rimorde la conscienza di non Esser’io andato da lui mentre stava ammalato, che penso me l’havrebbe già dato; mà tengo di certo, che non meno mi consolarà Vostra Paternità, quale in Visceribus Jesù Christi pregoa che non lasci passare questa buona occasione de i presenti Procuratori; con qualcuno d’essi mi mandi, e mi conceda, [e] adempia il Santo voto fatto; altrimenti starò con sollecitudine, e non potrò havere contentezza d’animo. Con che humilmente riverisco Vostra Paternità, e mi raccomando ai suoi Santi Sacrifici.

Di Vostra Paternità Molto Reverenda

indegno Figlio, e servo in Cristo

Pietro Giacomo Favilla.

5 Gennaro 1650  

(a) prego nell’interrigo

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Roma 5 di Gennaro 1650 // Pietro Giacomo Favilla // Indie. voto fatto e risanato

Al Molto Reverendo in Christo Padre Nostro // il Padre Francesco Piccolomini // Generale della Compagnia di Giesù.

Per // Pietro Giacomo Favilla della medesima Compagnia

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Citation

“Favilla, Pietro Giacomo, Rome, January 5, 1650,” ARSI, FG 746, 3, Digital Indipetae Database, accessed September 19, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2539. Transcribed by AC and EF.