Antonacci, Pietro Saverio (1801-1874), Rome, November 30, 1833
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~Provincia Romana – Roma
Fratello Coadiutore Pietro Antonacci~
Molto Reverendo in Christo Padre
Collegio Romano Novembre 1833
Il fratell’Antonacci Speziale del Collegio Romano si ardisce o Molto Reverendo Padre Nostro di scrivere la presente a Vostra Paternità per umilmente esporle, che da molto tempo che egli sentesi in cuore un grande desiderio delle Sante Missioni. Forse sarà presunzione il domandarle non che il pretendere, ma egli però è sempre nell’obbligo, dopo sì lungo, e costante desiderio di esse, di far conoscere il suo interno a chi si deve; il qual desiderio non che scemar punto, anzi li si và sempre più accrescendo con ascoltare i patimenti che i nostri anche al presente vanno soffrendo; e ciò non è già di giorni, o di mesi, ma di anni o Molto Reverendo Padre. anzi, quando tre anni sono, prima che che partissero i Missionari del Monte Libano, egli si presentò a Vostra Paternità per aver la licenza di poter leggere gli Autori di Medicina, Chirurgia, e Farmacia per poter compilare un cartolare facile, ed intelleggibile per i nostri Giovani missionari, come le fù benignamente accordata, e come poi detto cartolare servì e serve ancora ai medesimi, tendeva dico tal licenza, anche ad istruirsi sempre più esso stesso in tali facoltà, per poi potere anche il medesimo a suo tempo, trovar più facilità ad ottenere da Vostra Paternità la licenza per dette Missioni. Il Principale ostacolo che potrebbe trovare il supplicante suddito di Vostra Paternità ad ottener tal licenza molto bramata, forse potrebbe essere la poca sua virtù; ,a cosa al presente per ciò li resterebbe a fare, se non promettere a Vostra Paternità per quanto sà, e può, di voler per l’avvenire menare una vita più fervorosa, fiduciato nell’ajuto del Signore, e nella protezione di San Francesco Saverio, uno dei suoi più principali Santi avvocati. Un altra difficoltà potrebbe incontrarsi, per la Spezieria del Collegio, come non essendovi al presente altro fratello che possa r’impiazzare l’ufficio; ma per questa parte spera il supplicante di soddisfar facilmente Vostra Paternità, mentre se cio veramente credesse necessario, s’impegnerebbe che in meno di due anni, Le farebbe un allievo anche di quelcje Novizio Coadjutore dei meno tardi che si potesse trovare, da poter poi soddisfare alla Spezieria con sufficienza.
Per parte della sua sanità, non sembra potersene dubbitare, mentre in tutto il tempo che egli si trova nella Compagnia, a meno di leggere indisposizioni, non ebbe mai malattia di carattere.
Dunque non resta o Molto Reverendo Padre, che il Signore inspiri a Vostra Paternità di accordar al più indegno de suoi figlioli, e suddito, la desiata grazia, che a tall’effetto egli indirizzò la novena di San Francesco Saverio, che hà fatto, più che ad altro fine, perchè per il desiderio delle Missioni, crede di averne avuto abbastanza anche da prima che ne incominciasse la novena. Intanto pieno di attaccamento a Vostra Paternità, resta baciandole con tutto l’ossequio le sacre mani, e nell’atto che le domanda con tutto il cuore la Paterna Benedizione, si soscrive qual veramente si crede.
Di Vostra Paternità
Obbidientissimo, ed attacatissimo figliolo in Gesù Cristo e suddito indegno
Fratello Pietro Saverio Antonacci della Compagnia di Gesù
Speziale nel Collegio Romano